Spin Time – Che fatica la democrazia!

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SPIN TIME – CHE FATICA LA DEMOCRAZIA!

un film di Sabina Guzzanti
soggetto: Sabina Guzzanti  ● fotografia: Chicca Ungaro
montaggio: Irene Vecchio ● musiche: Giorgio Giampà, Marta Lucherini
produzione: Secol Superbo e Sciocco
distribuzione: Wanted Cinema
Italia, 201 ● 93 minuti

v.o. italiano

2021 Mostra del Cinema di Venezia: Giornate degli Autori

sabato 18 settembre alle 19 proiezione speciale alla presenza
di Sabina Guzzanti > prenota@cinemabeltrade.net
l’ingresso costa eccezionalmente 9 euro intero/7 ridotto
a seguire un breve, ma intenso spettacolo di Guzzanti insieme a Christina Zoniou

Dopo La Trattativa, Sabina Guzzanti torna dietro e davanti la macchina da presa per raccontare come la democrazia possa essere una faccenda complicata e come contemporaneamente la cultura possa diventare un efficace strumento di dialogo. Un documentario partecipativo che diventa manifesto indipendente di ideali libertari.

Il protagonista del racconto è un palazzo occupato di 17mila metri quadri, famoso per l’intervento dell’elemosiniere del Papa, in cui è in atto un esperimento politico e sociale. Ci sono delle votazioni che vengono continuamente rimandate e c’è uno spettacolo con regole e finalità del tutto particolari. Questi due plot interagiscono fra loro in modo inaspettato anche per chi ha pensato il film e ci consentono di conoscere una realtà di cui mai avremmo immaginato l’esistenza, che ci sembra insieme lontana e tanto familiare.

«La decisione di realizzare questo film viene da un’ispirazione quasi comica, improvvisa e intensa, dopo aver conosciuto il lavoro teatrale di Christina Zoniou e il gesto di disobbedienza civile dell’Elemosiniere del Papa, che riattaccò la luce a un palazzo occupato da 180 famiglie di indigenti. Lo slogan per pubblicizzare Spin Time potrebbe essere: i poveri come non li avete mai visti.» (Sabina Guzzanti)

«Grazie alla libertà della produzione indipendente, a una troupe leggera, e soprattutto al rapporto di fiducia con Andrea Alzetta (entrambi sono stati tra gli imputati, infine assolti nel 2021 dopo nove anni, per l’occupazione dell’ex Cinema Palazzo), Sabina Guzzanti porta la sua macchina da presa nell’edificio simbolo romano dell’esproprio come alternativa all’assenza di decisioni politiche, realtà incandescente, ricca di spunti narrativi. Una coabitazione-mondo che si fa osservatorio d’eccezione per illuminare e far esplodere molte contraddizioni del presente: oltre all’atavico problema degli alloggi (“il diritto alla casa è sacrosanto”, si legge sullo striscione all’entrata), la precarietà abitativa e lavorativa date come realtà di fatto, emergenze sociali rispetto alle quali luoghi come Spin Labs indicano una soluzione, per quanto auspicabilmente transitoria, e non vergogne da nascondere, o peggio, boicottare.» (Raffaella Giancristofaro, MYmovies.it)