
ACQUA BENEDETTA
un film di Antonio Petrianni
con Fabio Bomberini, Carlo Alberto Cecconi, Serena Scaramella
sceneggiatura: Luca Lardieri, Christian Mastrillo, Antonio Petrianni
fotografia: Antonio Petrianni
montaggio: Antonio Petrianni ● musiche: Christine Ott
produzione: Dreamcatchers Entertainment
con il supporto di Forum Trapianti Italia
distribuzione: Dreamcatchers Entertainment
Italia, 2023 ● 86 minuti
v.o. italiano
venerdì 20 giugno ore 21.30
proiezione speciale, in sala il regista Antonio Petrianni

Acqua Benedetta è un viaggio profondo tra il corpo umano e il territorio, esplorando il rapporto complesso e spesso contraddittorio tra acqua, natura e vita. Basato su anni di ricerche sul territorio pontino, ampliandosi poi ad altri luoghi, tutti uniti dal filo rosso dell’acqua e del suo ruolo nel nostro corpo e nell’ambiente, il film mostra come affrontare la malattia, la dialisi, con coraggio e speranza, e ci fa pensare al nostro rapporto con la natura e il territorio che ci circonda.
21:30
«Non tutti i luoghi sono abitabili, non tutti i corpi sono vivibili. Non esiste il bene, non esiste il male… esiste solo la natura. Questo luogo è una macchina perfetta. L’uomo non lo può abitare. Per il suo corpo, inadeguato, quell’acqua è veleno».
Un uomo procede lento verso il centro dialisi. Il cielo si fa plumbeo, l’aria intrisa d’acqua, la città si appesantisce, i corpi rallentano e vacillano.
Che sia la dieta di un dializzato o il livello di un canale, l’equilibrio è incerto e si basa sul controllo dell’acqua.
Dialisi sistematica, gestione del peso, dieta minuziosa. Monitoraggio degli impianti, analisi idrometriche, vasi comunicanti.
L’acqua preme sotto la pelle e ristagna sulla terra, si insinua nei tessuti, satura l’aria. Tra annegamento e siccità, tra reni e terreni, vene e canali, tra meccanica idraulica e medicina. Uomo e Natura restano in bilico.
Ma su cosa poggia il nostro equilibrio?
«Il titolo Acqua Benedetta nasce quasi per caso, così come il resto del progetto. Fabio, un nostro caro amico, ci contatta per raccontarci la sua storia con la voglia di lasciare una testimonianza alla propria famiglia ed in particolare a sua madre con la quale ha un legame molto particolare. Oise, la madre, infatti quando Fabio aveva 16 anni gli ha donato un rene. 25 anni dopo quel rene viene espiantato e Fabio torna in dialisi ed è proprio durante uno dei suoi racconti che parlandoci del suo rapporto con l‘acqua ci dice la frase: quel sorso d‘acqua che ti puoi bere ogni giorno… è acqua benedetta. Non abbiamo avuto dubbi, era quello il titolo del film! Acqua benedetta nasce in maniera quasi del tutto spontanea. È stato il film a cercare noi e non il contrario. Proprio per questo motivo l‘intento è quello di mostrare un‘altra normalità aprendo gli occhi su di una condizione ed una realtà poco conosciute. Tutto questo attraverso il vivere quotidiano naturale, positivo e propositivo dei nostri protagonisti: Carlo Alberto, Serena, Fabio e Oise. Acqua Benedetta è il primo film che racconta la dialisi attraverso tutti gli aspetti della vita della persona che l‘affronta e la vive quotidianamente. Un approccio non solo scientifico ma anche intimo ed intimista che pone al centro del suo racconto l‘uomo, la sua natura e quella del mondo che lo circonda attraverso gli occhi di chi vive un’altra normalità. Attualmente sull‘argomento non esiste un prodotto simile che da una parte spiega il funzionamento tecnico scientifico (anche attraverso metafore, per rendere il tutto più immediato e fruibile ad una audience molto ampia) e dall‘altra pone sempre l’essere umano al centro della propria narrazione.» (Antonio Petrianni)
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