
AFTER THE HUNT – DOPO LA CACCIA
un film di Luca Guadagnino
con Ayo Edebiri, Andrew Garfield, Julia Roberts, Chloë Sevigny
sceneggiatura: Nora Garrett ● fotografia: Malik Hassan Sayeed
montaggio: Marco Costa ● musiche: Trent Reznor, Atticus Ross
produzione: Big Indie Pictures, Frenesy Film Company, Imagine Entertainment
distribuzione: Eagle Pictures
Stati Uniti, 2025 ● 139 minuti
v.o. inglese con sottotitoli in italiano
2025 Mostra Internazionale del Cinema di Venezia: Fuori Concorso

presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2025, il nuovo lavoro di Luca Guadagnino, After the Hunt, affronta con sensibilità temi complessi come il potere, la verità e la responsabilità, mettendo in discussione le dinamiche intergenerazionali. Un dramma teso e attuale, con un cast d’eccezione che include anche Julia Roberts, Andrew Garfield e Ayo Edebiri.
07:00
After the Hunt è un avvincente thriller psicologico su una professoressa universitaria che si ritrova a un bivio personale e professionale quando una studentessa modello muove un’accusa contro uno dei suoi colleghi, e rischia di mettere a nudo un oscuro segreto del suo passato.
«C’è un quadro meraviglioso, che si intitola proprio “After The Hunt”, dipinto da una donna, Rosa Bonheur nel 1858, impressionante, che mi ha dato un amico, un filosofo, che può spiegare molto. Si vede un cane dopo la caccia alla volpe. Intuiamo che il cane abbia aiutato il padrone a trovare la volpe, e che abbia avuto un’azione di dinamismo, di aggressività, di forza e potere verso volpe, ma invece è ritratto da questa pittrice con una catena al collo legato a un muro, con gli occhi bassi, terrorizzato da qualcuno che da fuori lo guarda, che saremmo noi. Secondo me questa immagine spiega bene il ruolo e il cambio di posizione che assumi continuamente in una dinamica come quella della caccia del film, cioè della relazione col potere che ha ciascuno di noi.» (Luca Guadagnino)
«Fin da titolo e ambientazione (Yale) è facile intuire come After the Hunt vada a raccontare, non senza polemiche, le battaglie culturali dei nostri tempi portate avanti dai paladini del woke, dell’inclusività, dei safe space, e di tutto il manifesto di quelli che – spesso più sui social che non nella vita reale – stanno dalla parte del bene e dei buoni. Questiono complesse, e tanti temi, che nascono da una bella sceneggiatura di Nora Garret, trasformata da Guadagnino in un thriller cultural-intellettuale, le cui immagini nitide e eleganti e i dialoghi filosofici sono scanditi come un metronomo dalla musica implacabile di Trent Reznor e Atticus Ross. Guadagnino cita Woody Allen, evoca David Fincher, racconta personaggi perlopiù odiosi e sembra quasi di immaginarlo con un sorriso sarcastico sul volto, in attesa delle polemiche che il suo film sta per scatenare. In fin dei conti After the Hunt racconta dei modi con cui due generazioni femminili diverse affrontano il maschilismo, il trauma, la voglia di conquistare quel che vogliono, e quindi vincere. Ognuna con le sue convinzioni, le sue armi, le sue idee, le sue verità. E il nodo della questione è questo: fare del proprio trauma e della propria ferita un tratto identitario, e una scorciatoia, un modo per eliminare l’altro, oppure no.» (Federico Gironi, comingsoon.it)