
All these sleepless nights
Wszystkie nieprzespane noce
un film di Michal Marczak
con Krzysztof Baginski, Michal Huszcza, Eva Lebuef
sceneggiatura: Michal Marczak, Katarzyna Szczerba
fotografia: Michal Marczak, Maciej Twardowski
montaggio: Dorota Wardeszkiewicz ● musiche: Lubomir Grzelak
produzione: Endorfina Studio, Pulse Films
distribuzione: I Wonder Pictures
Polonia, Gran Bretagna, 2016 ● 102 minuti
v.o. in polacco sottotitolato in italiano
Sundance Film Festival 2016 – World Cinema Documentary: miglior regia
lunedì 5 marzo proiezione inaugurale preceduta e seguita da DjSet a cura di Bravo Milano

Nelle notti senza sonno Michal Marczak filma la vitalità delle nuove generazioni di nati dopo il comunismo in una Varsavia che vuole rigenerarsi ma rimane profondamente ancorata ai suoi problemi
Avere vent’anni e la possibilità di vivere la propria vita oltre ogni limite. Kris ha appena rotto con la sua fidanzata e gli si apre davanti un mondo pieno di occasioni. Lui e il suo amico Michal iniziano a asplorare le notti della metropoli, da un party sulla spiaggia a un rave improvvisato, bevendo, ballando, abbandonandosi alla vita notturna e ai suoi incontri, alla sua aria intrisa di romanticismo, grandi idee e sesso.
«Non è strettamente politico, ma ovviamente, in un certo senso, è un film molto politico. Abbiamo avuto 25 anni di crescita costante in Polonia. Ma ripensandoci dopo la seconda guerra mondiale non abbiamo avuto libertà per oltre 50 anni e poi ci sono voluti altri 15 anni per rimetterci in piedi. (…) La mia generazione era una via di mezzo. La nostra identità era un mix di ciò che abbiamo ereditato dal comunismo e poi acquisito dall’Occidente. Non era molto originale. Così tanti pilastri della nostra cultura sono crollati (…) mentre la nuova generazione si è già abituata al nuovo ordine del mondo. Sono completamente liberi. I club di Varsavia e le location che abbiamo ripreso mostrano che quando si ha la libertà, è possibile concentrarsi su ciò che si vuole ottenere. (…) Mentre stavamo finendo il film la situazione politica della Polonia è cambiata di nuovo con l’ascesa di un governo di destra estrema. (…) Nessuno si aspettava davvero che i cambiamenti arrivassero così all’improvviso. Pensavamo che la nostra libertà fosse solo all’inizio. Spero davvero che tra 10 anni ci sarà speranza di tornare indietro a quel tempo, a quel tipo di apertura.» (Michal Marczak)
«È uno di quei film inclassificabili e dunque imprevedibili, spiazzanti. Anzi, definirlo documentario, vorrebbe dire perdere la dimensione, puramente Nouvelle Vague, di intreccio inestricabile tra recitazione e istanti di verità, brandelli di scrittura in contesti improvvisati e lirismo quotidiano, stratificazione continua di toni tra il drammatico, il tragico, il comico e il disperato (…) Gli stessi protagonisti, Kris e Michał, in cui si mischiano esperienze biografiche e qualità recitative dei due interpreti, sembrano in qualche modo dei sorprendenti e inattesi eredi dei personaggi dei primi film di Truffaut e Godard: in loro il gusto dell’atto situazionista non è mai troppo scindibile dal gesto infantilmente teppistico, così come accadeva tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta ai giovani volti del nuovo cinema francese. Ma di diverso da allora c’è un senso di disperazione e di annichilimento (…) Quel che però fa di All These Sleepless Nights un film davvero potente è la regia, e insieme il miracoloso equilibrio di toni: Michal Marczak riesce a gestire con maestria ogni situazione, grazie a una macchina mobile e sensoriale, sensuale e nervosa, capace allo stesso tempo di restituirci momenti di formidabile verità così come di esatto simbolismo» (Alessandro Aniballi, quinlan.it)