ANSELM

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ANSELM
Anselm – Das Rauschen der Zeit

un film di Wim Wenders
con Anselm Kiefer
fotografia: Franz Lustig
montaggio: Maxine Goedicke ● musiche: Leonard Küßner
produzione: Road Movies Filmproduktion
distribuzione: Lucky Red
Germania, 2023 ● 93 minuti

v.o. tedesco con sottotitoli in italiano

2023 festival di cannes: fuori concorso

lunedì 22 aprile ore 21.30
proiezione in anteprima speciale
il film sarà poi in programmazione dal 30 aprile

Dopo il grande successo di Perfect Days, Wim Wenders torna al cinema con l’omaggio ad Anselm Kiefer, uno dei più innovativi e importanti artisti del nostro tempo. Un nuovo incredibile ritratto d’artista dopo il lavoro fatto su Sebastião Salgado ne Il sale della Terra, Pina Bausch in Pina e Buena vista social club.

martedì 30 Aprile
19:40

mercoledì 1 Maggio
13:00

giovedì 2 Maggio
17:50

venerdì 3 Maggio
11:50

sabato 4 Maggio
19:50

domenica 5 Maggio
17:10

lunedì 6 Maggio
19:50

martedì 7 Maggio
11:20

mercoledì 8 Maggio
15:00

il film racconta il percorso di vita del pittore e scultore tedesco, la sua visione, il suo stile rivoluzionario e il suo immenso lavoro di esplorazione dell’esistenza umana e della natura ciclica della storia. Wenders realizza un’esperienza cinematografica unica, che mette in luce il linguaggio di Kiefer, fortemente influenzato dalla poesia, la letteratura, la filosofia, la scienza, la mitologia e la religione. Per oltre due anni, il regista è tornato sulle tracce di Kiefer partendo dalla nativa Germania fino alla sua attuale casa in Francia, ripercorrendo le tappe di un viaggio dietro le quinte della sua arte.

«Anselm riesce nell’impresa di catturare il tempo nel lavoro di Kiefer e di renderne visibili le tracce. Quello che vediamo scorrere è il “lavoro della memoria”, non una vaga ingiunzione morale da applicare a intermittenza. È una pratica, un esercizio muscolare, una disciplina, perché l’artista ne fa un’attività quotidiana di scavo, riesumazione, modellamento, che gli conferisce la statura di ‘atleta della memoria’ tedesca e occidentale. Se il rischio con la sua opera gigantesca era cadere in un imponente monumento, enfatizzato dal 3D, il documentario resta, al contrario, a misura d’uomo.» (Marzia Gandolfi, mymovies.it)