BOLLEZZUMME – omaggio a Michele Capozzi

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BOLLEZZUMME
omaggio a Michele Capozzi

un film di Michele Capozzi
fotografia: Luca Donnini ● fotografie in scena: Lidia Giusto
montaggio: Adel Oberto ● musiche: Riccardo Barbera
produzione:
Italia, 2015 ● 74 minuti

v.o. italiano con sottotitoli in inglese

2016, Genova Film Festival

ospiti in sala Massimo Bonera, Adel Oberto

Michele Capozzi si è formato tra le puttane e i trans cari a  Fabrizio de André, quelli che allora popolavano i vicoli di Genova e che gli hanno insegnato la vita di strada. nei primi anni 70 si trasferisce a New York city, dove si inventa il mestiere di esploratore urbano che porta i turisti a conoscere i luoghi più nascosti e oscuri della grande mela. abitava in barca, sull’Hudson, e girava su una scassatissima Chevrolet. ha fatto conoscere a tanti visitatori l’underground newyorkese, ispirazione per molti suoi film, tra cui TV Transvestit e Pornology N.Y.

In genovese, bollezzumme è il ribollio del mare agitato dal vento o tra gli scogli. Per Michele Capozzi bollezzumme è la movida genovese, il ribollire di energie nei caruggi, i vicoli più nascosti nel ventre della città, nel celebre quartiere di Pré. Tra negozianti, prostitute e travestiti, Michele si muove perfettamente a suo agio, con grazia e umorismo, raccogliendo le testimonianze di una città che nel tempo è molto cambiata, eppure mantiene quel vivace e autentico fermento sfuggito ai maquillage dei politici e alla standardizzazione turistica.

«La strada è fonte di saggezza. È lì che ho imparato più cose perdendomi nei suoi percorsi e nelle sue amenità che nelle aule dell’Università di via Balbi, o dell’Istituto di Scienze Sociali di via XXXV Aprile, dove mi sono laureato in Giurisprudenza» (Michele Capozzi)

«A New York Capozzi ha frequentato la Factory di Andy Warhol, ballava accanto a Diana Ross in Mahogany (’75), era amico di Jean-Michel Basquiat e di Michelangelo Antonioni che, pare, chiamasse Capozzi ‘maestro’ quando lui lo andava a trovare a Roma. Nel ’94 Capozzi è tra i fondatori del Mi-Sex, la prima fiera del sesso. (…)
Personaggio assolutamente eterogeneo, a inizio anni 2000, sempre oscillando fra Usa e Italia, Capozzi collabora con Mike Bongiorno a documentari prodotti dal noto presentatore per Rai 3 e Retequattro. Ma è Pornology N.Y. è il suo film cult: vincitore del premio del pubblico al festival Cinekink di New York nel 2005, è uno spaccato del mondo alternativo e, ancora una volta, underground della Grande Mela prima della svolta puritana del sindaco Rudolph Giuliani. Una NYC che non c’è più, fatta di sesso, simpatia, e personaggi stravaganti. (…)
Il suo rientro a Genova, dovuto anche all’età, mai totalmente digerito, l’ha portato alla realizzazione di un docufilm sulla sua città natale: Bollezzume: ancora i vicoli, i personaggi out, la puttane e i trans in versione 2015. La città, però, è cambiata e anche Capozzi è cambiato e, sempre in giro con la sciarpa del Genoa al collo (aveva fondato il Genoa Club NY), non aveva smesso di sognare un ritorno a New York dove aveva sempre abitato su barche, poi più o meno distrutte, ormeggiate sul fiume Hudson e dove invitava gli amici ad assistere ai fantastici tramonti sul fiume. La salute, purtroppo, gliel’ha impedito. E adesso un cinemino genovese, il Gioiello, porterà il suo nome. Un ex cinema porno, ovviamente.» (Michele Giordano, Il Fatto Quotidiano)