coraline e la porta magica

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coraline e la porta magica

UN FILM d’animazione di Henry Selick
SOGGETTO: Neil Gaiman • SCENEGGIATURA: Henry Selick • FOTOGRAFIA: Pete Kozachik
MONTAGGIO: Christopher Murrie, Ronald Sanders • MUSICHE: Bruno Coulais, They Might Be Giants
Stati Uniti, 2009 • 100 MINUTI

Distribuzione: Universal Pictures

un pomeriggio speciale in collaborazione con il Teatro Elfo Puccini
per presentare lo spettacolo “ALICE UNDERGROUND” di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
un’incantevole e divertente reinterpretazione del testo di Lewis Carroll
in scena dal 13 dicembre all’8 gennaio,
adatto a grandi e piccoli. saranno con noi in sala gli autori e parte del cast

agli spettatori saranno riservati ingressi a prezzo scontato di 11.50 euro
per le repliche dello spettacolo teatrale.

torna in sala per una serata speciale CORALINE E LA PORTA MAGICA di Henry Selick, la fantastica storia di una bambina che crede di trovare la felicità in un mondo parallelo, ma con l’aiuto di un gatto capisce che l’unico vero mondo, da accudire e migliorare, è qua.

dalla magica matita di Selick, già regista (con Tim Burton) di The Nightmare Before Christmas e di James e la pesca gigante, un film in stop-motion per un pomeriggio di bambine curiose a confronto…

in collaborazione con Teatro Elfo Puccini
e il cast di Alice Underground

Coraline è una ragazzina esuberante, determinata e curiosa. Lei e suoi genitori si sono appena trasferiti dal Michigan in Oregon. Nel suo nuovo ambiente, Coraline si sente sola e cerca di trovare qualcosa da fare. Fatica però a trovare alcunché di interessante, mentre i genitori sono troppo indaffarati per darle retta. Presto Coraline scopre in casa una porta segreta. Attraversandola e avventurandosi in un corridoio misterioso, scopre una versione alternativa della sua vita e della sua esistenza. All’apparenza questa realtà parallela è molto simile alla sua vita vera – ma è decisamente migliore. Gli adulti, inclusa la premurosa Altra Madre, sono accoglienti e premurosi. Coraline si sente al centro dell’attenzione e comincia a pensare che questo Altro Mondo sia quello a cui appartiene veramente. Ma la sua fantastica visita si rivela molto più pericolosa di quello che sembra…

«Nel salotto [delvecchio maniero dove abitavo da piccolo] c’era una porta che si apriva su una parete di mattoni. Ma io ero convinto che non fosse sempre così. Ho provato più volte a sgattaiolarci dentro, mi ci appoggiavo contro, fingendo di fare altro, e poi la aprivo velocemente e guardavo. Pensavo che se avessi trovato la maniera giusta per aprirla, dietro quella porta avrei trovato un corridoio. Sognavo di aprire la porta e trovare un tunnel. Nel libro, Coraline trova una porta che è stata murata, ma un giorno lei la attraversa e c’è un corridoio. Io volevo scrivere un libro su cosa significa essere coraggiosi; significa avere paura ma fare quello che devi fare, nonostante la paura e gli ostacoli. Volevo anche dire che, talvolta, le persone che ti amano di più potrebbero non prestarti tutta l’attenzione di cui hai bisogno; e che, talvolta, le persone che ti danno attenzione magari non ti amano nella maniera più sana.» (Neil Gaiman)

«(…) non fatevi ingannare: sembra un film per bambini, realizzato con i pupazzi animati (ma è sconsigliato ai troppo piccoli: meglio dagli otto, dieci anni in su), invece è un’opera straordinariamente adulta, che ribalta la struttura della fiaba per affrontare temi e problemi decisamente «da grandi», dal rapporto genitori-figli all’ingannevolezza dei desideri indotti.
Ridotta all’osso, la storia di Coralinee la porta magica è una specie di rilettura morale di Alice nel paese delle meraviglie. (…) il nome nasce da un errore di battitura — Coraline invece che Caroline — che l’autore del libro all’origine del film, Neil Gaiman, non ha voluto correggere.
(…) quello che a parole può rischiare lo schematismo (e assomigliare magari a una specie di «rivincita » dei genitori nerds), nel film di Selick assume forme straordinariamente ricche e complesse, che l’animazione in stop motion permette di moltiplicare quasi all’infinito. In questo modo l’effetto un po’ straniante di una terza dimensione visiva diventa l’equivalente fisico della scelta (altrettanto disturbante) di abbandonare la consequenzialità causa-effetto per far proseguire la narrazione secondo una logica puramente fantastica, dove i colpi di scena sono altrettanti ribaltamenti delle aspettative. In questo modo lo spettatore è costretto a entrare davvero in un mondo magico e non prevedibile, perché ogni tipo di «difesa » razionale finisce per perdere valore. E lo scontro finale tra Coraline e l’«altra»madre, dove ogni logica si dissolve di fronte alle invenzioni della regia, diventa l’incubo di un mondo in cui davvero l’apparenza è capace di nascondere ogni tipo di trappola.» (Paolo Mereghetti, Corriere.it)

ALICE UNDERGROUND – lo spettacolo all’Elfo Puccini
Ferdinando Bruni e Francesco Frongia dal 2012 portano in scena le ‘insensate’ avventure di Alice continuando a incantare il pubblico con invenzioni sospese tra tecnologia video e arte del disegno. Una lanterna magica d’acquerelli ed effetti “speciali”, una sorta di cartoon teatrale proiettato su di un fondale bianco che si anima di personaggi, piante e animali coloratissimi, che a loro volta interagiscono con gli attori in carne e ossa per rivelare i lati nascosti di una storia che credevamo di conoscere.