DECISION TO LEAVE

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DECISION TO LEAVE
Haeojil Gyeolsim

un film di Park Chan-wook
con Park Hae-il, Tang Wei, Lee Jung-hyun, Go Kyung-Pyo, Shin-Young Kim
sceneggiatura: Park Chan-wook, Chung Seo-kyung
montaggio: Kim Sang-beom ● fotografia: Kim Ji-yong
musiche: Jo Yeong-wook
produzione: CJ Entertainment
distribuzione: Lucky Red
Corea del sud, 2023 ● 139 minuti

v.o. coreano, cinese con sottotitoli in italiano

2022, Cannes FF: miglior regia

Park Chan-wook torna alla regia sei anni dopo l’ultimo Madmoiselle e dieci anni dopo il primo film della Trilogia della vendetta e sceglie la strada di un raffinato thriller sentimentale. Una rielaborazione consapevole delle suggestioni di Hitchcock, una dimostrazione di straordinaria perizia tecnico-artistica mai fine a se stessa: le geometrie e le vertigini ci trascinano in un coinvolgente vortice melodrammatico.

Mentre indaga sulla morte di un uomo precipitato misteriosamente dalla montagna, il detective Hae Jun incontra la sfuggente Seo-rae, giovane vedova della vittima, che non sembra essere sconvolta per la scomparsa del marito e che, proprio per questo, diventa subito la principale sospettata dell’omicidio. Colpevole o innocente? Malinconica e misteriosa, la donna riesce a destare l’interesse del detective e accendere in lui una passione dirompente, che lo porterà a mettere in pericolo la sua professione.

«La mia sfida è stata quella di raccontare una storia unica partendo da una semplice premessa di base. Ho anche pensato di utilizzare la barriera linguistica come elemento centrale del film. Ho sempre voluto tornare sul genere drammatico, con poche persone in uno spazio isolato e claustrofobico e vedere come si evolve la situazione. Usare un setting minimale per creare la massima tensione, questa è la forma più pura di Cinema» (Park Chan-wook)

«Il cinema di Park, che ha sempre trasudato virtuosismi, torna a dialogare con la vita palpitante, con lo stupore delle emozioni, con la tragicità degli eventi. Al di là delle soluzioni tecnico-artistiche, Decision to Leave gronda umanità. Non accadeva da tempo. Il film mette a frutto e rielabora alcune suggestioni visive di Alfred Hitchcock e Satoshi Kon, congeniali alla messa in scena di una e più ossessioni, nonché dualismi: la doppia natura cinese\coreana della protagonista, anche moglie\assassina\innocente; la doppia natura del detective, coinvolto sentimentalmente, nonché marito\amante; (…) la logica contro il sentimento, ovvero lo sguardo che si scinde, si intreccia, ci ipnotizza. Lo sguardo diventa passione, ritorna logica, è invasivo e potenziato dalla tecnologia: nella messa in scena, al pari dello sviluppo narrativo, lo sguardo diventa veicolo, supera pareti, trasporta i personaggi in luoghi impossibili – ma non impossibili per il cinema (…). Come in un melodramma di Wong Kar-wai, la passione di Hae-joon e Seo-rae deflagra nella forma, grazie alla forma. A differenza di alcuni lungometraggi precedenti di Park (…) ogni dettaglio concorre alla costruzione di una impossibile storia d’amore: Hae-joon e Seo-rae, che più volte vediamo insieme, vivono in realtà in due dimensioni diverse, appartengono ad altri destini. Lo vediamo proprio grazie alle immagini, all’elaborazione ingannevole – ma paradossalmente sincera e trasparente – delle immagini. Una serie di simboli e di ossessioni, di gesti ripetuti o eclatanti, ci conducono verso l’unico finale possibile (…). Novella Kim Novak, Tang Wei è l’attrice che visse due volte, prima e dopo Lussuria, prima e dopo Decision to Leave.» (Enrico Azzano, quinlan.it)