
DOC FACTORY #1
Vision d’été + Esseri urbani + Il Giro dell’acqua
● Vision d’été ●
un film di Anna Crotti, Anais Landriscina, Lucrezia Giorgi
sceneggiatura, fotografia e montaggio:
Anna Crotti, Anais Landriscina, Lucrezia Giorgi
Voice over: Sophie Zayan musiche: Domenico Clapasson
produzione: Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti
Italia, 2023 ● 20 minuti
v.o. italiano
2023 SiciliAmbiente Film Festival: Menzione speciale
Ferrara Film Corto Festival Ambiente: miglior corto sezione Buona la Prima
Segni della Notte FF: Premio Segni
2024: Venice TV Award – Venezia – Italia PREMIO NEW TALENT
● ESSERI URBANI ●
un film di Mariasole Caio, Marco Occhionero, Camilla Parodi, Simone Pontini
sceneggiatura, fotografia e montaggio:
Mariasole Caio, Marco Occhionero, Camilla Parodi, Simone Pontini
produzione: Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti
Italia, 2024 ● 37 minuti
v.o. italiano
2024 Filmmaker Festival: Concorso Prospettive
Premio Libero Bizzarri – Concorso Fabrizio Pesiri/Opera Prima: Primo premio
● Il Giro dell’acqua ●
un film di Arianna Maria Biguzzi, Marco Mancini,
Antonino Rizzo, Giorgia Sernicola, Valentina Sommariva
sceneggiatura, fotografia e montaggio:
Arianna Maria Biguzzi, Marco Mancini, Antonino Rizzo,
Giorgia Sernicola, Valentina Sommariva
musiche: Alan Lomax
produzione: Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti
Italia, 2024 ● 30 minuti
v.o. italiano
2024 Festival dei Popoli
2025 FIPADOC di Biarritz: Sezione New talent
una rassegna in collaborazione con Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti
in sala i/le filmmaker

La Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti porta al Cinema Beltrade 11 documentari realizzati dai suoi giovani filmmaker. Una rassegna mensile che testimonia la vivacità di un genere che attraversa l’intera storia della Scuola e che continua a raccogliere riconoscimenti nei festival nazionali e internazionali. Un’occasione per scoprire sul grande schermo come le nuove generazioni interpretano il cinema del reale.
19:30
● Vision d’été ●
Nel mezzo di un’estate torrida, in cui una volta di più il cambiamento climatico appare in tutta la sua inarrestabile potenza, la protagonista, una giovane francese, chiama sua madre confidandole in maniera concitata di sentirsi stritolata dall’atmosfera cittadina e dalla crescente gentrificazione del territorio su cui sorge la sua città natale, Marsiglia. E’ l’inizio di un viaggio, di una fuga che non troverà risposte ma solo altre domande.
● Esseri urbani ●
Lo spazio urbano è il teatro del conflitto dove paradossalmente l’essere umano si trova a dover attuare un processo di adattamento: una lotta alla sopravvivenza fatta di oppressi ed oppressori. In questo scenario, dove la classe di appartenenza fa da discriminante, Esseri Urbani vuole dare voce alla Milano sommersa, a quelle realtà nascoste e schiacciate dalla grande idea diffusa di ‘‘città progresso’’. Un viaggio, a tratti surreale, che vuole dare visibilità e dignità a coloro che vengono considerati ‘‘gli ultimi’’.
«Nell’immaginario che abbiamo creato si contrappone un forte realismo ad un’atmosfera surreale, quasi sognante. Una dicotomia che viene portata avanti per tutto il corso del film, caricando così di significato lo spazio urbano e, allo stesso tempo, mettendolo in discussione. In questo contesto la componente architettonica assume una valenza narrativa che si esprime attraverso le sue forme geometriche, talvolta ripetitive o irregolari, che diventano veicolo di disorientamento. Abbiamo indagato anche il rapporto tra queste forme, spesso possenti, e la figura umana, a volte piccola, che si perde nella loro geometria. Esemplare è l’inizio del film, girato nel complesso architettonico di Monte Amiata, dove il nostro ‘‘narratore’’ Omero si perde tra le forme e gli spazi del grande mostro urbano. Un rapporto uomo-architettura che vuole far riflettere su che ruolo abbia il primo in relazione all’organismo della città, un’organizzazione antropica che trascende la nostra consapevolezza ma che vive della nostra vita.» (Mariasole Caio, Marco Occhionero, Camilla Parodi, Simone Pontini)
● Il Giro dell’acqua ●
L’acqua scorre, l’acqua va verso il basso, principio che permette al Canale Cavour di allagare le risaie tra Novara, Vercelli e Pavia, dove da più di 150 anni si produce oltre il 40% del riso europeo; il paesaggio plasmato dall’uomo è testimonianza di un delicato equilibrio. In un fluire di immagini, la distribuzione delle acque consente di addentrarci nella complessa rete irrigua insieme ai suoi addetti.
«La disastrosa crisi idrica del 2022 nel Nord Italia ha dimostrato, ancora una volta, che equilibri dati per scontato possono rivelarsi estremamente labili. Da sempre, infatti, l’uomo cerca di plasmare il territorio circostante a proprio vantaggio. Le risaie, frutto di un lavoro millenario, diventano il luogo ideale per indagare i nuovi cambiamenti e interrogarsi sul futuro. Il fluire delle acque diventa per gli autori l’occasione per ripercorrere la memoria storica di un luogo fortemente antropizzato. E porsi domande su fino a dove possa spingersi il controllo dell’uomo.» (Arianna Biguzzi, Marco Mancini, Antonino Rizzo, Giorgia Sernicola, Valentina Sommariva)