DOC FACTORY #2 La Primavera è Primavera anche in Città + Posti sinceri

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DOC FACTORY #2
La Primavera è Primavera
anche in Città + Posti sinceri

● La Primavera è Primavera anche in Città ●

un film di Mattia Arreghini, Valerio Di Martino, Raffaele Greco, Elia Storchi
con Leonetto Fausto Di Ciolo, Franco Sala, Felice Trovati
sceneggiatura, fotografia e montaggio:
Mattia Arreghini, Valerio Di Martino, Raffaele Greco, Elia Storchi
produzione: Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti
Italia, 2023 ● 54 minuti

v.o. italiano

2023 International Documentary Festival Visioni dal Mondo

● Posti sinceri ●

un film di Alberto Sparapan
sceneggiatura: Giacomo Fiorentino, Leonardo Franceschelli, Raffaele Iaccarino
fotografia: Clara Fineo, Vasco Menichelli, Ludovic Sirovich
montaggio: Davide Elli; Francesco Invidia
produzione: Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti
Italia, 2023 ● 46 minuti

v.o. italiano

Premio Libero Bizzarri – Concorso Fabrizio Pesiri/Opera Prima: Primo premio

La Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti porta al Cinema Beltrade 11 documentari realizzati dai suoi giovani filmmaker. Una rassegna mensile che testimonia la vivacità di un genere che attraversa l’intera storia della Scuola e che continua a raccogliere riconoscimenti nei festival nazionali e internazionali. Un’occasione per scoprire sul grande schermo come le nuove generazioni interpretano il cinema del reale.

martedì 8 Aprile
19:30

● La Primavera è Primavera anche in Città ●

Due anziani signori ripercorrono la storia recente di Milano e condividono coi noi racconti personali incrociati con gli avvenimenti mondiali, le loro passioni e soprattutto la creazione di un oggetto particolare, la Bicicletta Revisionista, un orologio a pendolo costruito con parti di bicicletta che nel racconto sembra essere in grado di modificare lo scorrere del tempo.

«Fondamento della narrazione è il momento iniziale/finale del film, in cui si conduce la Bicicletta Revisionista in un punto della città. Quest’azione assume un valore simbolico: impedire che certi fenomeni, come qualunquismi e alienazioni, possano ripresentarsi. Si tratta di un’azione sovversiva e camuffata. Le motivazioni sono alimentare dalle parole di Leonetto. Proprio lui e Felice condurranno questa missione di resistenza. Questo è l’esempio di narrazione sorretta da una forzatura finzionale. Infatti, l’intento non è quello di realizzare un documentario d’osservazione, in quanto il film presenterà una ri-messa in scena. Situazioni create e composte appositamente per veicolare sentimenti, riflessioni, dubbi.» (Mattia Arreghini, Valerio Di Martino, Raffaele Greco, Elia Storchi)

● Posti sinceri ●

Il giorno in cui sono stato ammesso alla Scuola di Cinema di Milano è stato il giorno in cui ho perso mio padre. Insieme a lui ho perso certezze e stabilità e ho dovuto lasciare il paese nella bassa veneta che mi aveva cresciuto. Arrivato a Milano, mi sono ritagliato uno spazio che mi riportasse a quella vita. Trattorie dai muri perlinati, sfide a carte senza fine, bar inebriati dal fumo di sigaretta. Una Milano dimenticata, illuminata dal riflesso delle luci della città. È in questi luoghi che mio padre avrebbe trascorso i suoi pomeriggi, davanti a un caffè e una partita in tivù. Ed è in questi luoghi che, con una troupe, sono andato a cercarlo. “”Posti Sinceri”” documenta quei luoghi, il loro vacillare in una Milano che li schiaccia e la fede dei gestori e dei clienti che ancora oggi li tengono in vita.

«La regia alterna momenti di osservazione a momenti di intervista posata. L’obiettivo era catturare ciò che i luoghi avevano da offrire e, al contempo, tramite la macchina da presa, stimolare situazioni di dialogo e chiacchiera — quasi come se la troupe fosse parte della clientela del posto.» (Alberto Sparapan)