DONBASS

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DONBASS

un film di Sergei Loznitsa
con Tamara Yatsenko, Liudmila Smorodina, Olesya Zhurakovskaya,
Boris Kamorzin, Sergei Russkin
sceneggiatura: Sergei Loznitsa ● fotografia: Oleg Mutu
montaggio: Danielius Kokanauskis
produzione: ma.ja.de Filmproduktions-GmbH, Arthouse Traffic, JBA Production
distribuzione: I Wonder Pictures, Lo scrittoio,
in collaborazione con Trieste Film festival in tour
Germania, Francia, Ucraina, Paesi Bassi, Romania, 2018 ● 120 minuti

v.o. ucraino con sottotitoli in italiano

2018 Festival di Cannes Un Certain Regard: miglior regia

martedì 24 maggio proiezione speciale in collaborazione con il Piccolo Teatro:
film di chiusura del Focus Ucraina, festival Presente Indicativo – per Giorgio Strehler
Introduzione a cura di Maurizio Porro, critico cinematografico,
e approfondimento a cura di Silvia Vignato, docente di Demoetnoantropologia
presso Università degli Studi di Milano-Bicocca.
in sala anche Claudio Longhi, direttore del Piccolo Teatro

prenotazione consigliata, scrivi a prenota@cinemabeltrade.net

il Piccolo Teatro dedica all’Ucraina una sezione del festival Presente Indicativo, il Focus Ucraina, dal 17 al 24 maggio proiezioni di spettacoli teatrali e film.

Al Beltrade due lavori di due registi ucraini aprono e chiudono il focus: ATLANTIS di Valentyn Vasyanovych e DONBASS di Sergei Loznitsa.

clicca qui per il programma del festival 

DONBASS di Sergei Loznitsa è un racconto lucido che mostra con ironia e umorismo caustico una situazione drammaticamente paradossale, in un territorio – l’Ucraina dell’est – in piena disgregazione. Ad un posto di blocco militare i passeggeri maschi di un bus di linea sovraffollato vengono fatti scendere e minacciati di venire arruolati per direttissima. C’è anche un giornalista tedesco, che vorrebbe capire cosa succede ma non riesce a farsi strada tra gli scherzi e la vanagloria dei soldati. Nella regione del Donbass, nel 2014, i separatisti hanno dato origine agli scontri che hanno portato alla proclamazione dello stato della Nuova Russia. Attraverso 13 episodi fittizi, ispirati alla realtà, il regista racconta un territorio in preda alla guerra civile e alle sue conseguenze

«Penso che qui, in Ucraina, la reazione sia stata completamente diversa da quella di Cannes. Laggiù, le persone avevano più paura di ciò che vedevano e avevano paura di ridere. Qui, è stato più facile per il pubblico identificarsi con la narrazione, estrapolare i contesti. Il film ha le sue radici, tra le altre fonti, nella tradizione letteraria russa. Prendiamo Bulgakov o Le anime morte di Gogol. Anime morte? È divertente. Abbiamo questo modo particolare di descrivere il male, perché se ci metti un po’ di umorismo, lo rendi meno minaccioso. La letteratura può creare questo tipo di protezione e, fino a un certo punto, anche il cinema può farlo. Certo, le persone sono rimaste scioccate da alcuni episodi, ma si sono innamorate di altri, soprattutto perché mostro qualcosa che conoscono fin troppo bene. Quando hai un pezzo di metallo estremamente caldo, hai bisogno di qualcos’altro per afferrarlo – come un braccio artificiale, per esempio. L’umorismo e l’ironia nel mio film sono strumenti necessari, che consentono allo spettatore di affrontare determinati argomenti pesanti.» (Sergei Loznitsa)

«Donbass di Sergei Loznitsa è la rigorosa quanto grottesca cronaca di un mondo alla rovescia, della fine di qualsiasi illusione e utopia, della (ennesima) sconfitta di un paese ex-comunista. Macchina a mano o quadri fissi, con piani sequenza che si dilatano, restituendoci alla fine un mosaico completo. Lucidissimo e avvilente. Spietato e sincero.» (Enrico Azzano, Sentieri Selvaggi)