DUE

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DUE

un film di Filippo Meneghetti
con Barbara Sukowa, Martine Chevallier, Léa Drucker, Jérôme Varanfrain,
Daniel Trubert, Hervé Sogne, Tara Klassen, Eugénie Anselin, Véronique Fauconnet
sceneggiatura: Malysone Bovorasmy, Filippo Meneghetti ● fotografia: Aurélien Marra
montaggio: Ronan Tronchot, Julia Maby ● musiche: Michele Menini
produzione: Paprika Films, Tarantula, Artémis Productions
distribuzione: Teodora Film
Francia, Lussemburgo, Belgio, 2019 ● 95 minuti

v.o. francese con sottotitoli in italiano

2019 Toronto IFF ● Festa del cinema di Roma ● 2021 Premi César: Miglior opera prima

Già accolto con entusiasmo ai festival di Toronto, Rotterdam e Londra, Due segna l’esordio sorprendente di Filippo Meneghetti, regista italiano di stanza in Francia che si candida a diventare una delle voci più internazionali del nostro cinema. Tenendo insieme sentimento e ironia, dramma e suspense, Due sa raccontare la forza inarrestabile dell’amore in modo mai scontato e con un’empatia che avvince e commuove.

Due donne mature, Nina e Madeleine, si amano in segreto da decenni. Tutti, compresi i parenti di Madeleine, pensano che siano solo vicine di casa, vivendo entrambe all’ultimo piano dello stesso palazzo. Quando la routine di ogni giorno viene sconvolta da un evento imprevisto, la famiglia di Madeleine finisce per scoprire la verità e l’amore tra le due è messo a dura prova…

«Il film racconta la storia di una sfida e di una passione insieme dolce e caparbia. Ma questa sfida è anche un modo di esplorare alcuni temi che mi affascinano: quanto influisce sulle nostre azioni lo sguardo degli altri? Quale conflitto interiore si accende nel confronto con questo tipo di censura? Gli ostacoli che incontrano sul loro cammino spingono spesso Nina e Madeleine a comportamenti estremi, ma non dobbiamo dispiacerci per loro: sono eroine che combattono per il loro amore.» (Filippo Meneghetti)

«Questo film, spesso commovente, è un’affermazione del desiderio universale di intimità emotiva e di come la giusta connessione possa superare ogni limite fisico e sociale. Il fatto che la relazione in questione sia tra due donne in là con gli anni, rende il film ancora più silenziosamente rivoluzionario. La sceneggiatura di Meneghetti, però, scritta con Malysone Bovorasmy e Florence Vignon, aggiunge abilmente strati di complessità tematica che vanno oltre la facile, anche se toccante, nozione che l’amore vince su tutto. Basti pensare al tema della menzogna, che, specialmente quando si aggrava con il passare del tempo, può richiedere un prezzo alto, sia mentale che fisico. Se si considera poi con quanta facilità questa storia di segreti e bugie avrebbe potuto trasformarsi in un melodramma, Meneghetti, al suo esordio, stupisce per il modo in cui riesce a evitare i cliché, firmando un film unico nel suo genere.» (Mark Keizer, Variety)