EL JOCKEY

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EL JOCKEY

un film di Luis Ortega
con Nahuel Pérez Biscayart, Úrsula Corberó, Daniel Giménez Cacho
sceneggiatura: Luis Ortega, Rodolfo Palacios, Fabián Casas ● fotografia: Timo Salminen
montaggio: Rosario Suárez, Yibrán Asuad ● musiche: Sune Rose Wagner
produzione: Rei Pictures, El Despacho
distribuzione: Lucky Red
Argentina, Messico, Spagna, Danimarca, Usa, 2024 ● 97 minuti

v.o. spagnolo con sottotitoli in italiano

2024 Festival di Venezia: in concorso

Una fuga pirotecnica e surreale nei labirinti delle identità, il nuovo film di Luis Ortega sfoggia una verve narrativa spericolata che riflette inquietudini, temi e motivi del nostro tempo con fascino e stile.

venerdì 20 Giugno
05:00

Remo Manfredini è un fantino leggendario, ma il suo comportamento autodistruttivo sta cominciando a metterne in ombra il talento e a mettere a repentaglio la relazione con Abril, la fidanzata. Il giorno della gara più importante della sua carriera, che lo libererà dai debiti col suo boss mafioso Sirena, ha un grave incidente, scompare dall’ospedale e vaga per le strade di Buenos Aires. Libero dalla propria identità, inizia a scoprire il suo vero io. Ma Sirena è determinato a stanarlo. Vivo o morto.

«Lo scontro tra il mondo interiore e quello esteriore è il campo di battaglia su cui si svolge il film. Tanto più intenso il mondo interiore del personaggio, quanto più violento lo scontro con l’esterno. In cerca della salvezza, il fantino cambierà più volte identità, cercando di raggiungere la libertà grazie all’una o all’altra. Ma sono tutte identità tormentate. Per essere liberi dobbiamo uccidere uno per uno tutti i nostri personaggi, anche se poi tutto ricomincia da capo. Ci si sente unici e speciali convinti che la nostra sia l’avventura di un individuo, mentre in realtà è un’avventura collettiva. E finché l’umanità stessa non sarà libera, torneremo sempre in vita per sottoporci a quel processo. Abitati da fantasmi.» (Luis Ortega)

«Luis Ortega ci regala una commedia malinconica dalle sfumature queer che segue le gesta di un improbabile fantino al soldo della piccola criminalità argentina. Tra freddure e gag fisiche, il film denuncia un’attenta cura formale omaggiando modelli come Aki Kaurismaki nel raccontare le gesta di personaggi fuori dai canoni con stile registico raffinato.» (Valentina D’Amico, Movieplayer.it)