EUROPA – DATA DA CONFERMARE

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EUROPA

un film di Lars Von Trier
con Jean-Marc Barr, Barbara Sukowa, Udo Kier
sceneggiatura: Lars von Trier, Niels Vørsel ● montaggio: Hervé Schneid
fotografia: Henning Bendtsen, Jean-Paul Meurisse, Edward Klosinsky
musiche: Joachim Holbek
produzione: Nordisk Film, Gérard Mital Productions, WMG Film
distribuzione: Movies Inspired
Danimarca, Francia, Germania, Svezia, Svizzera, 1991 ● 112 minuti

v.o. inglese, tedesco con sottotitoli in italiano

1991 Festival di Cannes: Premio della giuria,
Premio per il contributo artistico, Grand Prix tecnico

La trilogia europea di Von Trier si chiude col capitolo più pirotecnico, dinamitardo ed espressionista: un tour de force stilistico che segnò il panorama cinematografico dei primi anni ’90 e consacrò all’attenzione pubblica il regista danese.

lunedì 29 Luglio
20:00

Leopold Kessler, uno statunitense di origini tedesche, arriva in Germania alla fine della seconda guerra mondiale per offrire il suo contributo alla ricostruzione del paese. Grazie all’aiuto di suo zio, trova un posto come cuccettista per la società ferroviaria Zentropa, di cui conoscerà i proprietari, una ricca famiglia legata al regime nazista e in cerca di riscatto. Nonostante la sua volontà di rimanere estraneo ai conflitti che ancora lacerano il paese, Leopold si troverà invischiato nell’attività della resistenza all’occupazione statunitense.

«Ho provato a coltivare la mia fascinazione per il cinema sviluppando e rinnovando la mia tecnica per ogni nuovo film che facevo. Dei miei primi tre film, nessuno somiglia all’altro. In Europa, ad esempio, ho utilizzato numerose proiezioni sul set, doppie esposizioni e movimenti di camera particolarmente coreografati per distruggere qualsiasi illusione di realtà. È come se avessi rubato la macchina da presa di Hitchcock e la avessi posta in uno scenario a la Tarkovskij.» (Lars Von Trier)

«Una storia fantasiosa, originalissima e al tempo stesso tetra e lugubre. L’americano con i sensi di colpa che va a lavorare su un treno tedesco nell’immediato dopoguerra: il protagonista è il pretesto grazie al quale la sceneggiatura sfoggia un’interessantissima riflessione politica e intellettuale. Oltre a svelare, per la prima volta, la sua innata attrazione per gli Stati Uniti, Von Trier, ancora molto giovane, dimostra anche che le sue messe in scena così visivamente uniche e disturbanti non sono quasi mai gratuite. In Europa gli argomenti del rispetto verso i vinti, della guerra che non finisce mai neanche con gli accordi di pace ufficiali sono trattati con lucidità e assenza di partigianeria o sterile ideologia.» (Giancarlo Usai, Ondacinema.it)