
FRAMMENTI DI UN PERCORSO AMOROSO
un film di Chloé Barreau
con Sébastien Ryckelynck, Jeanne Rosa, Laurent Charles-Nicolas
Ariane Deboise, Rebecca Zlotowski, Anne Berest
sceneggiatura: Chloé Barreau ● fotografia: Andres Arce Maldonado
montaggio: Marina De Pedro ● musiche: Andrea Moscianese
produzione: Groenlandia
distribuzione: I Wonder Pictures
Italia, 2023 ● 95 minuti
v.o. francese con sottotitoli in italiano
2023 Mostra del cinema di Venezia: giornate degli Autori
venerdì 22 settembre ore 21.30: ospite in sala la regista Chloé Barreau
Proiezione speciale all’interno de Le vie del Cinema 2023
Per info su prenotazioni e biglietti consultare il sito dedicato: le vie del cinema
da lunedì 25 settembre il film è in programmazione “normale”
fuori dalle vie del cinema

Un viaggio sentimentale attraverso la memoria degli amori del passato, tra Roma e Parigi, che riesce a non scivolare nella tentazione narcisistica e offre senza pudore la propria nudità interiore.
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Dai primi anni ’90, cioè dalla sua adolescenza, la regista Chloé Barreau ha iniziato a filmare con una videocamera digitale i suoi fidanzati e amanti, conservando le registrazioni. Oggi quelle immagini di feste casalinghe, uscite di gruppo e incontri amorosi, a volte clandestini, si collocano come contrappeso, pietra di paragone e rari documenti in dialogo con le interviste individuali che Barreau torna a registrare oggi con le stesse persone. Il fine è ricordare, a scopo terapeutico, dettagli, anche molto intimi, di ogni relazione, e confrontare le rispettive versioni delle cose, per capire cosa, nella memoria emotiva, sia rimasto. Un gioco di rispecchiamenti che presto si rivela una sorta di terapia individuale e in qualche modo anche di un gruppo.
«Parlando agli altri dei miei amori passati mi sono sempre chiesta quale fosse il loro punto di vista. Ed è tutta un’altra storia. Sono partita da questa curiosità per parlare delle mie storie d’amore attraverso proprio i ricordi e le parole di coloro che ho amato. Il mio punto di vista non c’è, se non nelle immagini di repertorio. Non mi interessava fare un confronto delle versioni o una reunion. Dal punto di vista narrativo pensavo molto allo spettatore, a come avrebbe recepito la storia. E sentir parlare in un modo molto classico di un personaggio fa diventare loro stessi i personaggi. In questo modo si riuniscono i pezzi del puzzle.» (Chloe Barreau)
«Frammenti di un percorso amoroso (…) è il tentativo di voltarsi indietro e fare il punto sull’importanza delle relazioni amorose sul proprio sguardo d’artista e sul vissuto personale. (…) Le immagini di Roma e di Parigi fanno da sfondo a questa bulimia sentimentale che è soprattutto fame di vita. Voglia di sperimentare, di viaggiare, di trovarsi in posti dove non si è mai abitato, di essere liberi. Chloé Barreau sembra avere assorbito tutte queste esistenze vampirizzandole ma donandosi anch’essa anima e corpo. Un viaggio sentimentale attraverso la memoria degli amori del passato allo scopo di ricostruire un percorso identitario. Chloé Barreau usa se stessa come uno specchio per indagare la propria identità sessuale e quella di coloro che gravitano nella sua magnetica aurea seduttiva. Ha lasciato sicuramente un’orma nelle vite altrui e le esistenze degli altri compongono la sua vita come opera d’arte. E alla domanda iniziale della regista adolescente se è meglio amare od essere amati rispondiamo con le parole di David Leavitt dal romanzo La lingua perduta delle gru: ”Ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama, la finestra diventa uno specchio; qualunque sia la cosa che amiamo, è quello che noi siamo”.» (Fabio Fulfaro, sentieriselvaggi.it)