Fuori

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FUORI

un film di Mario Martone
con Valeria Golino, Matilda De Angelis, Elodie,
Corrado Fortuna, Antonio Gerardi, Francesco Gheghi
sceneggiatura: Mario Martone, Ippolita di Majo ● fotografia: Paolo Carnera
montaggio: Jacopo Quadri ● musiche: Valerio Vigliar
produzione: Indigo Film, The Apartment, Rai Cinema
distribuzione: 01 distribution
Italia, 2025 ● 115 minuti

v.o. italiano

2025 Festival di Cannes: concorso

il film beneficia della tariffa Cinema Revolution a 3,5€
grazie al contributo straordinario del Ministero della Cultura
(tariffa disponibile esclusivamente in cassa)

giovedì 19 giugno ore 21.30
proiezione speciale, in collegamento il regista Mario Martone

Unico titolo italiano in concorso al festival di Cannes, “Fuori” si confronta con la biografia irriverente e imprevedibile di Goliarda Sapienza, autrice de “L’arte della gioia”, in un travolgente racconto animato dalle performance di Valeria Golino, Elodie e Matilda De Angelis.

giovedì 19 Giugno <854R>21:30

Roma, 1980. La scrittrice Goliarda Sapienza finisce in carcere per aver rubato dei gioielli, ma l’incontro con alcune giovani detenute si rivela per lei un’esperienza di rinascita. Uscite di prigione, in una calda estate romana, le donne continuano a frequentarsi e Goliarda stringe un legame profondo con Roberta, delinquente abituale e attivista politica. Un rapporto che nessuno, fuori, può riuscire a comprendere ma grazie al quale Goliarda ritrova la gioia di vivere e la spinta a scrivere.

«Tutto è iniziato cinque anni fa, quando io ho pensato a Valeria Golino per un film su Goliarda Sapienza, mentre lei ha pensato a fare la serie, super premiata, su Goliarda Sapienza. È incredibile. Poi, poco prima di cominciare le riprese, la mia sceneggiatrice che è anche mia moglie, Ippolita Di Majo, ha avuto l’intuizione di raccontare un’estate a Roma nel 1980, l’amicizia tra due donne, Goliarda e Roberta, che è Matilda De Angelis, più un’altra amica che è Elodie. E così il film si è come liberato da un peso biografico per essere un film che parla di vita e di relazioni meravigliose tra donne.» (Mario Martone)

«il film di Martone riesce però laddove opere più regolari e lineari falliscono: da Piazza Euclide a Piazza del Popolo, dai salotti borghesi e intellettuali alla periferia di Acqua Bullicante, Fuori porta sullo schermo il disorientamento urbano e architettonico (non manca la suggestione di alcune inquadrature da angolazioni inconsuete e sorprendenti, prossime al cinema indipendente degli anni ‘70) insieme al dissidio concettuale abitato dalla stessa Sapienza, alternando “l’ergastolo della metropoli” alla libertà d’animo di chi, intrappolata in una società che è essa stessa galera, entra ed esce dal carcere con la stessa regolarità di un metronomo. » (Valerio Sammarco, Cinematografo.it)