Gamberetti per tutti

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Gamberetti per tutti
Les crevettes pailletées

un film di Maxime Govare, Cédric Le Gallo
con Nicolas Gob, Alban Lenoir, Michaël Abiteboul, David Baïot, Romain Lancry,
Roland Menou, Geoffrey Couët, Romain Brau, Félix Martinez, Maïa Quesemand
sceneggiatura: Maxime Govare, Cédric Le Gallo
fotografia: Jérôme Alméras ● montaggio: Samuel Danési
musiche: Thomas Couzinier, Frédéric Kooshmanian
produzione: Les Improductibles
distribuzione: Movies Inspired
Albania, Francia, 2019 ● 100 minuti

v.o. francese con sottotitoli in italiano

2019, Festival della commedia L’Alpe-d’Huez, Premio Speciale della Giuria

L’omofobia come condizione di partenza per rovesciare stereotipi e pregiudizi con una risata che non finisce più. Un film “paillettato”, ispirato a una storia vera.

In seguito ad alcune affermazioni omofobe, Matthias Le Goff, vicecampione del mondo di nuoto, viene condannato ad allenare i “Gamberetti Paillettati”, una squadra di pallanuoto gay, più interessata a far festa che a gareggiare. Tale mix esplosivo deve recarsi in Croazia per partecipare ai Gay Games, il più grande raduno sportivo omosessuale del mondo. Il viaggio offrirà a Matthias l’occasione di scoprire un universo insolito che metterà in discussione tutte le sue certezze e gli farà riconsiderare le priorità della sua vita.

«Il film si ispira alla mia vera squadra di pallanuoto con la quale giro il mondo da sette anni, torneo dopo torneo, compresi gli ultimi Gay Games. La consapevolezza di aver vissuto un’avventura unica, che ha cambiato la mia vita, mi ha dato la voglia di rivendicare i valori che ci hanno guidato:
la libertà, il diritto alla differenza e all’eccesso e, soprattutto, il trionfo della leggerezza sulla pesantezza della vita. Che sono, in fondo, valori universali.» (nota di regia di Cédric Gallo)

« Ispirandosi a film come Pride, Little Miss Sunshine e Priscilla, la regina del deserto, Le Gallo e Govare danno vita a un film corale che è anche un road-movie, capace di trasportare lo spettatore in un mondo pieno di allegria e leggerezza, ma senza dimenticare le responsabilità e le difficoltà che la vita ci pone davanti ogni giorno. Infatti, se da una parte c’è l’obiettivo collettivo dei Gay Games, dall’altra ogni personaggio ha un suo obiettivo personale, che ne tradisce insicurezze e debolezze esaltandone al tempo stesso i punti di forza.
Ciò che però rende così coinvolgente il film è probabilmente l’allegria e lo spirito di squadra con cui è stato realizzato, senza i quali non sarebbe stato possibile affrontare le difficoltà riscontrate sul set mantenendo il sorriso: gestire nove attori quasi sempre contemporaneamente in scena; i duri allenamenti affrontati per essere credibili nel giocare a pallanuoto; le riprese in acqua con le difficoltà tecniche che comportano sia per la troupe che per gli interpreti; il senso di responsabilità nel rappresentare sullo schermo personaggi eccentrici, ma realistici, senza mai scadere nel caricaturale. (…) Insomma, senza mantenere un sano “trionfo della leggerezza sulla pesantezza della vita” anche sul set, non sarebbe stato possibile farlo trasparire in modo così coinvolgente sullo schermo, anche perché i Gamberetti sono, prima di tutto, un gruppo di amici, ognuno con le sue caratteristiche particolari e uniche, ma uniti dalla voglia di stare insieme e divertirsi esprimendo a pieno se stessi, e rappresentano ciò che chiunque, sin dall’adolescenza, vorrebbe avere: essere parte di un gruppo in cui sentirsi accettati per quello che si è, senza essere giudicati.» (Consuelo Scali, sentieriselvaggi.it)