IL CERCHIO

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IL CERCHIO

un film di Sophie Chiarello
con i bambini della sezione B della scuola Elementare Manin di Roma
sceneggiatura: Sophie Chiarello ● montaggio: Andrea Campajola
musiche: Gabriele Panico
produzione: Indigo Film
distribuzione: Indigo film
Italia, 2022 ● 108 minuti

v.o. in italiano

2022, Alice nella Città: premio speciale della giuria
DOC Fest: premio del pubblico

Unico film italiano in concorso al festival Alice nella città, un racconto sincero e vitale di un’infanzia che sta iniziando ad affrontare il mondo, con coraggio, sventatezza e paura. Un’esperienza di scoperte affascinanti premiata dalla giuria “per la delicatezza del racconto, per la dedizione della regista nel concedersi totalmente a seguire questo progetto nella sua originalità e innovazione, cogliendo l’incredibile onestà e ingenuità che solo i bambini sono in grado di comunicarci. Una storia universale e necessaria, da vedere in 3 fasi della vita: da bambino, da adolescente e da adulto.”

Chi sono i bambini di oggi? Cosa pensano? Cosa vedono e cosa riescono ad afferrare del mondo degli adulti? Per rispondere, la regista Sophie Chiarello decide di seguire per cinque anni, con la sua telecamera, gli alunni di una classe elementare, abbassando il suo sguardo ad altezza bambino in modo da catturare il loro punto di vista sul mondo. Il Cerchio non è un documentario sui bambini, ma con i bambini, un documentario che parla di loro ma anche di noi, gli adulti; un ritratto del mondo di oggi in cui si specchia quello di domani.

«All’inizio non avevo un’idea precisa di quello che sarebbe diventato il progetto, ero spinta dalla curiosità, volevo dare voce ai bambini e con la maestra Francesca, che è stata anche l’insegnante dei miei figli, è nata l’idea. Non sapevamo chi sarebbe arrivato, abbiamo aspettato che la classe si formasse e poi abbiamo chiesto ai genitori il permesso. Lo abbiamo vissuto come un laboratorio: l’approccio è stato quello di eliminare ogni artificio, sono entrata prima da sola con una telecamera, all’inizio mi tenevo in disparte e ci siamo avvicinati gradualmente. Col tempo è diventato tutto molto naturale, volevo che loro si impossessassero dello spazio e della telecamera.» (Sophie Chiarello)

«Sophie Chiarello con Il cerchio porta a termine un lavoro semplicissimo e ambizioso allo stesso tempo. Sulla carta Il cerchio potrebbe appartenere alla schiatta di opere che si costruiscono attorno all’infanzia, interrogandola direttamente, e dandole la parola. (…) Chiarello nell’approcciarsi a questi bambini (…) cerca di far sì che questi esseri umani in costruzione abbiano modo di esprimersi, sia singolarmente che in una forma collettiva. Il titolo del film infatti suggerisce quella che è la forma preferita di intervento, la possibilità in classe di discutere tutti insieme, ponendo dunque le basi di una dialettica paritaria (…). Ne Il cerchio lo sguardo è sempre alla stessa altezza, non si avverte mai la sensazione di qualcosa di adulto fatto maneggiare, a mo’ di giocattolo di cui non possono comprendere davvero il senso, dal bambino. Questa mancanza di un dislivello anche solo percepito fa sì che i bambini si aprano completamente (…). Il cerchio diventa dunque così anche uno spaccato del nostro mondo contemporaneo, (…) un lavoro titanico.» (Raffaele Meale, quinlan.it)