IL LEONE DEL DESERTO
un film di Mustafa Akkad
con Anthony Quinn, Irene Papas e Oliver Reed
sceneggiatura: H.A.L. Craig ● fotografia: Jack Hildyard
montaggio: John Shirley ● musiche: Maurice Jarre
produzione: Falcon International Productions
distribuzione: Un Ponte Per
Stati Uniti, Libia, 1981 ● 162 minuti
v.o. inglese e arabo con sottotitoli in italiano
lunedì 16 settembre ore 20:00 proiezione speciale
introduzione a cura dell’associazione Un Ponte Per
ospiti in sala il prof. Antonio Maria Morone dell’Università di Pavia
e Nancy Porsia, giornalista esperta di Libia e colonialismo
Dopo più di 40 anni dalla sua uscita, Il leone del deserto arriva per la prima volta nelle sale cinematografiche italiane il 16 settembre, giornata libica in memoria delle vittime della colonizzazione. Un’occasione per ricordare le responsabilità del colonialismo italiano in Libia.
20:00
1929, Benito Mussolini affida al generale Rodolfo Graziani la carica di governatore dei territori libici colonizzati, con l’ordine di estirpare ogni forma di resistenza da parte dei nazionalisti libici, guidati da Omar Mukhtar, il leader dei guerriglieri ribelli.
«Tutti conoscono le atrocità del nazismo, ma Il leone del deserto è la prima pellicola sulle brutalità del regime mussoliniano nelle colonie.» (Moustapha Akkad)
Film storico basato sulla vita del condottiero senussita Omar al-Mukhtar alla guida della lotta contro l’occupazione coloniale e sulla dura repressione italiana, non è mai stato proiettato nelle sale. Il film è stato boicottato in Italia sin dalla sua uscita. Ritenuto dal governo “lesivo dell’onore dell’esercito”, ne fu bloccata la distribuzione. Il film, in stile hollywoodiano, narra della resistenza delle popolazioni libiche all’occupazione e della feroce repressione messa in atto dal generale Graziani, della deportazione di intere popolazioni in campi di concentramento, dell’uso dei gas e dell’impiccagione del leader della resistenza Omar al-Muktar e le tattiche di guerriglia utilizzate da al-Mukhtar e dai suoi seguaci. Sebbene tratti di vicende italiane e di grande interesse per il pubblico, non è mai stato distribuito nelle sale, il visto censura che ne permette la proiezione in pubblico non è mai stato rilasciato (secondo il Ministero perché non richiesto, ma il regista Mustapha Akkad ha testimoniato il contrario). Non è un documentario, ma un film storico e può contenere qualche inesattezza, ma riporta fedelmente quanto accaduto, come ha attestato il maggiore storico del colonialismo italiano, Angelo del Boca che in merito al considerare disonorevole un film dichiarava «Un atto che si inserisce in una più vasta e subdola campagna di mistificazione e disinformazione, che tende a conservare della nostra recente storia coloniale una visione romantica, mitica, radiosa. Cioè falsa.»