il ragno rosso

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IL RAGNO ROSSO
Czerwony Pajak

un film di Marcin Koszalka
con Filip Plawiak, Adam Woronowicz, Malgorzata Foremniak, Julia Kijowska,
Marek Kalita, Wojciech Zielinski, Andrzej Konopka
sceneggiatura: Marcin Koszalka, Lukasz M. Maciejewski, Marta Szreder
fotografia: Marcin Koszalka ● montaggio: Krzysztof Komander, Marcin Koszalka
distribuzione: Lab 80 Film
Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, 2015 ● 95 minuti

v.o. polacco con sottotitoli in italiano

Al Beltrade “Il ragno rosso” di Marcin Koszalka. Dramma-noir psicologico nella Cracovia degli anni ’60: un assassinio, un giovane testimone e un uomo misterioso.

Cracovia, anni ’60. Il giovane Karol è un tuffatore esperto e di buona famiglia. Una sera, al luna park, scopre casualmente il corpo di un bambino assassinato e, poco dopo, un uomo che si allontana silenziosamente dal parco divertimenti. Il ragazzo non avvisa le autorità e decide di agire da solo per rintracciare l’uomo misterioso e scoprire se è il serial killer soprannominato “il ragno rosso” che sta seminando il panico in città. Karol e l’uomo si incontrano, si studiano e prende corpo una vicenda inaspettata e dura, giocata sui risvolti psicologici più reconditi dei due protagonisti.

«Nel mio film ho scelto di non dare risposte o spiegazioni sul male ma di fornire indizi sulle motivazioni dei personaggi principali, indicando i contesti, la vita, la città, le persone care, le condizioni esterne. Spiegare il male sarebbe stata una soluzione banale. L’ambientazione nella Cracovia degli anni ’60 mi ha offerto poi un ottimo spazio per questa storia. Era un’epoca cupa, con poca luce, il vuoto e l’ordinario erano ovunque: la gente portava vestiti simili, viaggiava in autobus, c’erano poche auto. Se avessi trasposto l’azione ai giorni nostri la storia sarebbe rimasta uccisa dalla moltitudine dei fattori. In più, grazie a questo contesto, mi sono potuto allontanare dallo stereotipo del serial killer imposto dalla cultura anglosassone». (Marcin Koszalka)

«Forse che si uccide serialmente solo nei Paesi anglosassoni? Forse che al cinema gli omicidi seriali debbano parlare solo inglese (americano)? Contro la dittatura del serial killer a denominazione d’origine controllante, ecco un buon thriller polacco, esordio al lungometraggio di finzione del documentarista Marcin Koszalka (…) una trama psicologica ambigua, perfino disturbante, dove la ‘detection’ trova convergenze parallele, il castigo anticipa il delitto, il non detto ottunde le coscienze e confonde la verità. (…) Echi di Robert Siodmak, ricostruzione storica puntuale, fotografia (Koszalka nasce lì) fascinosa e recitazione affilata, un gioiellino (…)» (Federico Pontiggia, ‘Il Fatto Quotidiano’, 12 gennaio 2017)