INNOCENCE

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INNOCENCE

un film di Guy Davidi
con Guy Davidi, Nikita Stewart, Arye Bar El, Ido Tako
sceneggiatura:  Guy Davidi ● fotografia: Guy Davidi, Avner Shahaf
montaggio: Guy Davidi  ● musiche: Snorri Hallgrímsson
produzione: Real Lava, Danish Documentary Production, Making Movies, Sagafilm, Medalia Film (IL)
distribuzione: Bloom Distribuzione
Danimarca, Israele, Finlandia, Islanda 2022 ● 100 minuti

v.o. ebraico con sottotitoli in italiano

2022 Mostra Internazionale d’arte del cinema di Venezia: in concorso nella Sezione Orizzonti

proiezione speciale > 25 marzo alle 19.40
in collegamento il regista Guy Davidi e Luisa Morgantini,
in sala Antonio Scordia (Amnesty International Italia)
e rappresentanti di Assopace Palestina, BDS, Emergenza Gaza e Salaam

Tra memorie private e materiali militari di prima mano, Guy Davidi realizza un film di denuncia doloroso, feroce e attuale contro l’ideologia dominante del proprio Paese, basata su un’esaltazione del bellicismo e dell’utilizzo delle armi.

martedì 25 Marzo
19:40

Il film racconta la storia di bambini che hanno dapprima resistito all’arruolamento e infine sono capitolati, ma le cui storie non sono mai state raccontate poiché loro sono morti in servizio. Attraverso frammenti di video casalinghi ed estratti dai diari privati, l’infanzia innocente dei giovani israeliani che crescono nel culto di una società militarizzata viene qui messa a contrasto con l’esperienza dell’esercito, alienante e psicologicamente devastante.

«Non c’è niente che mi tocchi di più della sensibilità di un bambino quando scopre il mondo, e non c’è niente che mi ferisca di più che vederla annientata. Israele non è un luogo in cui si valorizza l’innocenza. La sua identità militarizzata richiede l’abbattimento e la distorsione delle dolci linee di confine dell’infanzia. Questa dedizione alla violenza miete numerose vittime, ma c’è anche una tragedia nascosta: il crollo della genitorialità. Ogni guerra si basa sul tradimento dei genitori nei confronti dei figli. Ma in una società militarizzata, anche i genitori più liberi sono destinati a non riuscire a proteggere lo spirito dei propri figli. Continuo a credere che se mettiamo al primo posto l’amore per i nostri figli, esso potrà sopraffare i più forti poteri politici ed economici.» (Guy Davidi)

«Il quarantaseienne regista israeliano è partito da un dato pratico, inserito nella vita quotidiana del suo Paese: la leva obbligatoria, che prevede tre anni per gli uomini e due per le donne. Un obbligo ineludibile che testimonia il posizionamento ideologico di Israele quale gigantesca macchina di guerra, vero e proprio stato-esercito, dove ogni elemento può aiutare la necessità bellica della nazione. Partendo da questo assunto Davidi ha intrapreso una via tortuosa, irta di ostacoli, e assai coraggiosa, scegliendo di contrastare la narrazione dominante, proponendo invece il racconto delle vite di alcuni militari suicidi, sviluppato ricorrendo alle lettere private ai parenti, ai diari scritti durante la leva, nel tentativo di mostrare l’orrore che un approccio così guerresco al vivere genera non solo nelle popolazioni che subiscono il potere bellico, ma anche negli stessi soldati israeliani, costretti a vedere cose indicibili, e a prendere parte ad azioni dalle quali è impossibile uscire indenni, se non nel fisico quantomeno nella testa.» (Raffaele Meale, Quinlan.it)