JESUS LOVES THE FOOLS
un film di Filippo D’Angelo e Dimitris Statiris
con Manuel Agnelli, Violante Placido, Hugo Race, Giacomo Spazio,
Carlo Albertoli, Dimitris Statiris, Massimo Pirotta, Antonio Bacciocchi
riprese: Ezio Riboni ● con la supervisione di Dimitris Statiris
montaggio: Filippo D’Angelo e Mauro Ermanno Giovanardi
musiche: Carnival of Fools
produzione: Stella Lux Productions
distribuzione: Stella Lux Productions
Italia, 2024 ● 70 minuti
v.o. italiano
2024 Biografilm FF: anteprima
venerdì 11 ottobre proiezione speciale: ospiti in sala Mauro Ermanno Giovanardi,
Manuel Agnelli, i registi e Giacomo Spazio di Vox Pop Records
In occasione dell’uscita della nuova compilation che ne ripercorre la carriera, uno sguardo inedito e curioso nella storia e nella produzione musicale dei Carnival of Fools, diamante prezioso della scena musicale alternativa italiana che è riuscita a rielaborare tendenze e ispirazioni post-punk con piglio energico e originale.
Negli anni ottanta milanesi, il furioso movimento tellurico sotto la superficie della musica di plastica era chiaramente percettibile a chiunque desiderasse mettersi all’ascolto. Si cercava di capire come sarebbe stato possibile creare un’alternativa alla musica italiana “sanremese”, ai cantautori che ancora se la menavano con le solite storie ideologiche (tranne un caso di notevoli eccezioni), al vuoto lasciato dai grandi gruppi degli anni ‘70. A Milano si stava consolidando una nuova casa discografica indipendente, destinata a fare storia nella discografia italiana, la Vox Pop. Uno dei primi dischi usciti per questa neonata etichetta fu “Blues get off my shoulder” dei Carnival of Fools, band che ruotava attorno alla figura di Mauro Ermanno Giovanardi, già noto nella scena underground nazionale. Un EP che conteneva una cover malatissima di “Summertime” e sei canzoni di impatto notevole, escursioni tra il blues e i capillari più nascosti dell’animo umano. I due album seguenti (“Religious folk” del 1992 e “Towards the lighted town” del 1993) restano ancora oggi due delle produzioni di punta della musica rock internazionale alternativa di quegli anni. I Carnival of Fools ottennero riconoscimenti importanti, suonarono in Europa (prima che Giovanardi lasciasse per i La Crus) e anche come supporto per Nick Cave a Milano, scelti dal dinoccolato australiano in persona. La stampa specializzata li adottò indicandoli come gruppo di riferimento alla ricerca di radici musicali non propriamente italiane, radici che però facevano parte eccome del dna musicale di quella generazione.
«Il documentario è la narrazione di quella fantastica avventura durata poco più che un lustro, con interviste, filmati live, foto e locandine dei concerti, per illustrare il mondo e l’humus culturale in cui tutto questo è avvenuto. Il sapore volutamente Off cerca di essere il più aderente possibile a quegli anni, rifuggendo dalla trappola nostalgica in cui potrebbe cadere un progetto di questo tipo.» (Filippo D’Angelo e Mauro Ermanno Giovanardi)