KIKI – CONSEGNE A DOMICILIO

Compiuti 13 anni Kiki, una streghetta simpatica e maldestra, parte alla ricerca di una città bagnata dal mare in cui svolgere il suo anno di apprendistato. In compagnia dell’inseparabile gatto nero parlante Jiji, Kiki arriva nella città di Koriko dove inizia a guadagnarsi da vivere facendo consegne a domicilio a cavallo della sua scopa di saggina. Superate le difficoltà iniziali, la giovane strega, grazie ai suoi poteri magici e alla conoscenza di persone che la fanno sentire a casa, riesce a rendersi indipendente. Ma nella vita, si sa, non tutto fila sempre liscio e le sorprese sono dietro l’angolo…

«Nella vita di Kiki vediamo riflessa la vita di tante giovani ragazze giapponesi di oggi, amate e sostenute economicamente dai genitori, ma che bramano le luci della città, dove stanno per andare e diventare indipendenti. (…) Il problema più grande per molte ragazze è la lotta per superare la barriera dell’indipendenza, e sono troppe le persone che sentono di non aver ricevuto nemmeno una benedizione. In questo film ho trattato con grande serietà il problema dell’indipendenza» (Hayao Miyazaki)

«Pur iscrivendosi nel prolifico genere giapponese delle “maghette”, al quale strizza l’occhio per la presenza del gatto-aiutante Jiji, il film evita accuratamente i cliché. La messinscena è anzi realistica, Miyazaki è attento a rendere credibile ogni dettaglio attraverso un disegno particolareggiato e un’animazione capace di rendere bene la fisicità dei personaggi. (…) Banditi gli incantesimi e gli effetti pirotecnici, in Kiki – Consegne a domicilio ci viene mostrata una protagonista che soffre, è vittima anche di una febbre dopo una consegna sotto la pioggia battente, e vede i suoi sogni messi a dura prova dalla realtà.» (Davide Di Giorgio, sentieriselvaggi.it)