L’ORO DEL RENO

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L’ORO DEL RENO

un film di Lorenzo Pullega
con Neri Marcorè, Rebecca Antonaci, Eva Robin’s
sceneggiatura: Federico Montevecchi, Lorenzo Pullega, Roberto Romagnoli
fotografia: Alessandro Veridiani ●montaggio: Ilaria Cimmino
musiche: Marco Pedrazzi
produzione: Mompracem
distribuzione: Europictures
Italia, 2025 ● 90 minuti

v.o. inglese con sottotitoli in italiano

2025 IFFR: in concorso
Bifest: miglior regia nel concorso “Per il cinema italiano”

Lorenzo Pullega, alla sua opera prima, non si risparmia in immaginazione e confeziona una surreale odissea lungo del rive del fiume romagnolo, in costante equilibrio tra farsa, magia, brivido e meraviglia. Un film che insegna come trovare il prezioso e il sublime nelle cose che conosciamo, anche in noi stessi, se solo guardate con occhi nuovi.

giovedì 3 Luglio
04:00

A un giovane regista viene commissionato un documentario sul Reno emiliano, omonimo del celebre fiume tedesco sulle cui sponde Wagner ambientò il Rheingold. Ma quale oro potrebbe mai nascondersi nella sua terra natale? Come nelle Mille e una notte, di racconto in racconto, avrà inizio un viaggio dalla sorgente alla foce, durante il quale il protagonista si scoprirà parte di una memoria collettiva, trovando il segreto di quell’oro che andava cercando. Perché l’oro è ovunque, basta saperlo vedere.

«L’idea nasce nel 2018 e fin da subito avevo immaginato l’escamotage di un “finto” documentario che parlasse, attraverso il fiume Reno italiano, di alcune storie immaginate e altre invece reali. Tutto nasce dal caso di omonimia con il grande Reno dei miti nordici, quindi un concetto di doppio che mi interessava moltissimo, con le cose in comune tra i due ma soprattutto le grandi differenze che potevano trasformarsi in un viaggio dalla sorgente alla foce. In seguito è arrivata l’immagine del gruppo di giapponesi appassionati di Wagner che si ritrova per errore sul Reno emiliano. L’idea interessante per me era quella che anche in questo piccolo fiume fosse possibile perdersi, non solo fisicamente. Nel film è presente un sorta di sprofondamento, come perdersi in un bicchier d’acqua.» (Lorenzo Pullega)

«L’oro del Reno è una dichiarazione d’amore dell’autore nei confronti della terra in cui è cresciuto, della sua gente e della sua storia. Nei suoi racconti è possibile rintracciare i ricordi e gli incubi dell’infanzia, legati tra loro dallo scorrere del fiume e dagli incontri fantasmatici che il regista vive nel suo viaggio. Spesso gli episodi possono apparire alquanto sconnessi e poco amalgamati tra loro, con l’effetto accidentale di “svegliare” lo spettatore dalla dimensione fiabesca in cui si era magicamente ritrovato. Ma è la natura stessa di questo piccolo e insolito film, capace, nonostante le incertezze, di scovare un tesoro nel luogo più inaspettato.» (Federico Rizzo, Sentieri Selvaggi)