La casa di Jack

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LA CASA DI JACK ● THE HOUSE THAT JACK BUILT

un film di Lars von Trier
con  Matt Dillon, Bruno Ganz, Uma Thurman, Siobhan Fallon, Sofie Gråbøl,
Riley Keough, Jeremy Davies, Ed Speleers, David Bailie, Yu Ji-Tae
sceneggiatura: Lars von Trier ● fotografia: Manuel Alberto Claro
montaggio: Molly Malene Stensgaard ● suono: Kristian Selin Eidnes Andersen
produzione: Zentropa Entertainments, Copenhagen Film Fund, Danmarks Radio
distribuzione: Videa
Danimarca, Francia, Germania, Svezia, 2018 ●  155 minuti

v.o. in inglese, tedesco, italiano con sottotitoli in italiano

V.M di 18 anni

2018, Hamburg FF: nomination come miglior film

Arriva al Beltrade, in versione originale e integrale, il nuovo lavoro di Lars von Trier. Il cammino di autoanalisi di un regista geniale, sregolato e tormentato.

Nell’America degli anni ’70 seguiamo l’astuto Jack attraverso 5 incidenti, gli omicidi che definiscono il suo sviluppo come serial killer. Viviamo la storia dal punto di vista di Jack che vede ogni omicidio come un’opera d’arte in sé, anche se la sua disfunzione gli dà problemi nel mondo esterno. Nonostante l’inevitabile intervento della polizia si stia avvicinando, contrariamente a ogni logica, questo lo spinge a rischiare sempre di più. Lungo il cammino scopriamo le sue condizioni personali, i suoi problemi e i suoi pensieri attraverso conversazioni ricorrenti con lo sconosciuto Virgilio, una miscela grottesca di sofismi mescolata con un’auto-pietà quasi infantile e con spiegazioni approfondite di azioni difficili e pericolose.

«Per molti anni ho girato film su donne buone, ora ho fatto un film su un uomo malvagio» (Lars Von Trier)

«La casa di Jack è un capolavoro, un film monumentale e allo stesso tempo intimo, intriso di umorismo nero, dubbi e domande. È facile vederlo come un autoritratto di Lars von Trier, in cui il crimine è paragonato a un atto creativo (…) ma sarebbe riduttivo giudicare La casa di Jack, sull’unico metro della provocazione. (…) il regista sorprende continuamente per la sua ispirazione folle, ma propone anche una riflessione “vertiginosa” sulla creazione e il male. (…) La casa di Jack rappresenta un’esperienza indimenticabile, dove navigare fra terrore e stupore, caos e perfetta organizzazione. Grande arte, molto lontana dalla produzione cinematografica contemporanea.» (Sergio Baldini, Noctuno.it)