LA MIA FAMIGLIA A TAIPEI – Left-Handed Girl
左撇子女孩
un film di Shih-Ching Tsou
con Esther K. Chae, Janel Tsai e Nina Ye
sceneggiatura: Sean Baker, Shih-Ching Tsou ● fotografia: Ko-Chin Chen, Tzu-Hao Kao
montaggio: Sean Baker
produzione: Good Chaos, Cre Film, Le Pacte
distribuzione: I Wonder Pictures
Taiwan, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, 2025 ● 108 minuti
v.o. cinese mandarino con sottotitoli in italiano
proiezione speciale domenica 14 dicembre ore 21
in sala la regista Shih-Ching Tsou
2025 Festival di Cannes: Premio Fondazione Gan
2025 Festa del Cinema di Roma, concorso Progressive Cinema: Miglior Film

Shih-Ching Tsou, dopo il lungo sodalizio produttivo con Sean Baker, qui produttore, co-sceneggiatore e montatore, firma un esordio potente e indimenticabile, una storia intima e urbana tra tradizione e modernità.
21:00
La famiglia della piccola I-Jing torna a Taipei dopo diversi anni. Mentre la madre single fronteggia i debiti gestendo un chiosco in un vivace mercato notturno e la sorella maggiore contribuisce con un lavoretto part-time, la bambina esplora con meraviglia la nuova vita cittadina: le strade, le bancarelle, le luci della metropoli. Ma perché disegna con la mano sinistra? Il nonno non vuole, dice che quella è una mano malvagia. Questo singolare divieto darà il via a una serie di vicende incredibili e inaspettate: con quella mano, I-Jing arriverà a ribaltare le sorti della sua famiglia e a sfiorare un segreto ben custodito.
«La mia famiglia a Taipei è un’opera molto personale. Ho passato gran parte della mia carriera a produrre film di Sean Baker, ma ho sempre saputo che ad un certo punto avrei raccontato una storia che era solo mia. Questo film ha le sue radici nei ricordi della mia infanzia e adolescenza a Taiwan – più nello specifico della tensione taciuta all’interno di una famiglia tradizionale e delle ribellioni silenziose che spesso passano inosservate. Ci sono voluti anni di osservazione, riflessione e maturazione per dare forma al film. Realizzarlo è stato al tempo stesso un atto di memoria e di cura.» (Shih-Ching Tsou)
«Il frenetico ecosistema del mercato notturno è il veicolo perfetto per una regia che spinge l’acceleratore sulle prospettive dinamiche. Lo sguardo della cinepresa è diviso tra due mondi; da un lato l’innocenza di I-Jing, che seguiamo sgattaiolare furtiva tra i vicoli del mercato e giocare con il suo suricato domestico, dall’altro il risentimento e le rumorose liti degli adulti. Il cuore pulsante del film è però la sceneggiatura, firmata anche dalla stessa regista, che lascia uno spiraglio aperto all’ironia, anche quando la storia si confronta con i toni più cupi. (…) Abbiamo già visto altre versioni di questa storia (sempre che abbia senso porsi il problema in presenza di temi così universali), ma poche generano lo stesso impatto intrecciando legami di sangue, educazione affettiva e critica alla condizione femminile nella società moderna. Left-Handed Girl è un’energetica odissea familiare che si rovescia come un puzzle sul tavolo, dispensando con parsimonia i tasselli necessari alla comprensione del suo sfaccettato ecosistema.» (Alessio Vinciguerra, Taxidrivers)




