LA STORIA DEL FRANK E DELLA NINA
un film di Paola Randi
con Gabriele Monti, Ludovica Nasti, Samuele Teneggi,
Marco Bonadei, Bruno Bozzetto, Dave Giuseppe Seke
sceneggiatura: Paola Randi ● fotografia: Matteo Carlesimo
montaggio: Andrea Maguolo ● musiche: Zeno Gabaglio
produzione: Fandango con Rai Cinema
distribuzione: Fandango
Italia, 2024 ● 105 minuti
v.o. italiano
2024 Mostra del Cinema di Venezia: Orizzonti Extra
Dopo gli scienziati dolcemente alienati di “Tito e gli alieni”, Paola Randi torna a raccontare storie di personaggi stralunati e sospesi nei loro sentimenti. Lo fa con la sua tradizionale empatia e dolcezza, questa volta omaggiando anche la sua Milano nelle plurime identità che la definiscono (da Centrale fino all’Idroscalo, passando per QT8).
13:00
15:30
La storia del Frank e della Nina ce la racconta Gollum, solo che la deve scrivere sui muri perché lui non parla: è il custode di quelle parole che non gli escono dalla gola e che scrive sui palazzi, come se la città fosse un grande amplificatore. Il Frank ha smesso di esistere da un paio d’anni, ma per campare vende compiti fuori dalle scuole. Aspetta di avere diciott’anni per prendere il treno e andarsene via. Il Frank interpreta la realtà in modo così potente da convincerci tutti. Solo che poi incontra la Nina. La Nina è ambiziosa e concreta, ma ha dato retta agli adulti e si ritrova nei guai. E adesso la vita, come la vuole lei, è solo dentro alle immagini che scatta. Ha una bambina, un marito e sedici anni, e ha capito che per essere libera deve studiare. Ingaggia il Frank perché la prepari all’esame di terza media. Solo che studiare nella sua situazione è roba pericolosa. E più studiano più si conoscono, e diventano quasi una famiglia, almeno finché la realtà non li acchiappa. Ma in fondo, come dice il Frank, “la realtà è un punto di vista” e allora forse la loro storia riusciranno a scriversela come gli pare.
«La storia del Frank e della Nina è un romanzo di formazione per sognatori che nasce dal desiderio di raccontare la mia città: Milano. Perché Milano è una città di sognatori. E i tre protagonisti sono quasi adulti, alla ricerca del loro posto nel mondo, della libertà, dell’affermazione della propria unicità, del loro modo di vivere la realtà e i legami, di un amore anarchico. Gli eroi di questa storia sono i ragazzi, i loro sogni e la città. Un narratore muto, una realista rivoluzionaria e un irriducibile sognatore dentro una Milano accarezzata dalla nebbia, lontana come un desiderio, romantica e complessa, nascosta e irresistibile, all’inseguimento del futuro. La storia del Frank e della Nina è la storia di tre ragazzi in lotta contro la realtà.» (Paola Randi)
«Un film che ama sorprendere quello di Randi che però non utilizza mai la sorpresa fine a sé stessa. (…) In tre attraversano una Milano realistica e al contempo immaginata con un fondo di amarezza ma anche con la speranza che a volte il prendersi una parentesi (il ‘non esistere’) nei confronti del mondo degli adulti possa costituire un’occasione per guardarsi dentro. Magari mentre si corre da un luogo all’altro cercando quella libertà, che è difficile da concretizzare ma di cui a quell’età si ha bisogno come dell’aria. (…) La regia li segue, li asseconda, offre loro occasioni per manifestare sensazioni e sentimenti quasi che lasciasse loro la potestà di dare una direzione al film. Del tutto godibile poi è la presenza di Bruno Bozzetto, nonno totalmente smemorato ma ricco di un’umanità della quale non ha perso il ricordo. Intorno a loro Milano, che la regista ama e ci offre nelle sfumature più diverse che si allontanano volutamente dal conosciuto che lasciano sullo sfondo.» (Giancarlo Zappoli, Mymovies.it)