LA TOMBA DELLE LUCCIOLE

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LA TOMBA DELLE LUCCIOLE

un film di Isao Takahata
con Tsutomu Tatsumi, Ayano Shiraishi, Yoshiko Shinohara
sceneggiatura: Isao Takahata, Akiyuki Nosaka ● fotografia: Nobuo Koyama
montaggio: Takeshi Seyama  ● musiche: Michio Mamiya
produzione: Studio Ghibli
distribuzione: Lucky Red
Giappone 1988 ● 88 minuti

v.o. giapponese con sottotitoli in italiano

1994 CHICAGO INTERNATIONAL CHILDREN’S FILM FESTIVAL:
PREMIO DELLA GIURIA PER IL MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE

UN’OPERA STRUGGENTE E AL TEMPO STESSO DELICATA, CHE ATTRAVERSO L’ANIMAZIONE RACCONTA IL DOPOGUERRA GIAPPONESE CON UN REALISMO IMPLACABILE. UN CAPOLAVORO PRODOTTO DA STUDIO GHIBLI, È UN GRIDO SILENZIOSO CHE RESTITUISCE VOCE E MEMORIA AD UNA GENERAZIONE DIMENTICATA.

giovedì 18 Settembre
07:00

giovedì 18 Settembre
07:00

Negli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale, un bombardamento americano uccide la madre di Seita, 14 anni, e della sua sorellina Setsuko, di 4. Rimasti soli e senza più un posto dove andare, i due cercano di sopravvivere nella campagna giapponese. Dopo aver litigato con l’unico parente rimasto, Seita cerca di badare a sé stesso e a Setsuko, trovando riparo in un rifugio abbandonato e rubando cibo. Ma con le risorse sempre più scarse, ai due fratelli non resta che aggrapparsi a brevi momenti di felicità in un mondo ormai in frantumi.

«Avevo dieci anni, vivevo in una città di media grandezza che si chiamava Okayama. Nel 1945 è stata anche bombardata…Era il 29 giugno. Poi, il 15 agosto, il Giappone si è arreso. Ma quel giorno di fine giugno una pioggia di fuoco ha colpito la mia abitazione e mi sono trovato in mezzo all’inferno. Io e mia sorella, che era più grande di me, ci siamo separati dai nostri genitori non sono riuscito a rivedere i miei genitori per due giorni. Ero piccolo, cercavo i loro cadaveri, non credevo proprio di ritrovarli vivi» » (Isao Takahata)

«In perfetto equilibrio tra realismo e lirismo, con un’onestà quasi spietata, Takahata mette in scena il destino privo di speranza di due fratelli di quattordici e quattro anni, inghiottiti dallo spaventoso scenario della Seconda Guerra Mondiale. Un film su una storia cancellata dalla Storia, sulle vittime di una tragedia immane, su una nazione sprofondata in un abisso morale.» (Enrico Azzano, Quinlan.it)