La vita nascosta – A hidden life

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La vita nascosta
A hidden life

un film di Terrence Malick
con August Diehl, Valerie Pachner, Matthias Schoenaerts
Michael Nyqvist, Bruno Ganz
sceneggiatura: Terrence Malick ● fotografia: Jörg Widmer
montaggio: Rehman Nizar Ali, Joe Gleason, Sebastian Jones
musiche: James Newton Howard
produzione: Studio Babelsberg
distribuzione: 20th Century Fox Italia
Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, 2019 ● 174 minuti

v.o. inglese, tedesco, italiano con sottotitoli in italiano

2020, Cannes FF: premio della giuria ecumenica

Terrence Malick ritorna al cinema facendo vibrare un’opera spirituale con la serena evidenza del suo talento. Il grandangolo, la voce off e la dimensione metafisica sono questa volta al servizio di un racconto lineare: la storia di un uomo che sceglie fino alla fine di rimanere fedele alla sua coscienza.

Franz Jägerstätter è un contadino austriaco ben integrato nella comunità locale. Quando divampa il conflitto mondiale e il proprio Paese è ormai sottoposto alla dominazione nazista, Franz viene chiamato al servizio di leva obbligatorio, il quale lo costringe ad abbandonare campagna e famiglia. Dopo la resa della Francia, Franz viene rimandato a casa. Ma il conflitto si espande verso il Nord Europa e il Reich ha nuovamente bisogno di serrare le fila. Il primo requisito che viene richiesto a un nuovo soldato è quello di giurare fedeltà ad Adolf Hitler e al Terzo Reich. Nonostante le insistenze di chi lo circonda Franz rifiuta di aderire all’obbedienza al folle dittatore. La sua decisione porterà a delle conseguenze prevedibili, a partire dall’ostracismo della comunità circostante nei suoi confronti. Consapevole del destino a cui potrebbe andare incontro, Franz si aggrappa al sostegno della moglie nel sopportare l’inevitabile prigionia, mentre attende un processo che appare già scritto.

«Franz è un martire, perché ha scelto di essere fedele alla sua coscienza. Come dice suo suocero nel film: meglio essere vittima di ingiustizia che perpetrare un ingiustizia. È un film che volevo raccontare da tanto tempo, ne sono venuto a conoscenza grazie a un mio amico storico che ha scritto la sua storia, anche in Austria nessuno la conosceva, è venuta fuori solo negli anni Settanta, molti anni dopo la sua morte. Stava per accadere quello che dicono i nazisti nel film: tu morirai, la tua famiglia soffrirà ma nessuno se ne accorgerà. (…) In quanto alla struttura del film: ultimamente – insisto, solo molto recentemente – ho lavorato senza sceneggiatura e ultimamente mi sono pentito dell’idea. L’ultimo film che abbiamo girato, e che ora stiamo tagliando, è tornato a una sceneggiatura che era molto ben ordinata» (Terrence Malick)

«Malick mette in scena la storia vera e forse non abbastanza raccontata di un contadino austriaco che negli anni della Seconda guerra mondiale si rifiuta di prestare servizio nell’esercito (…). La Vita Nascosta è l’antitesi di Silence di Martin Scorsese. Il suo protagonista è un uomo “già libero” che conduce una vita nascosta, come recita il passo dell’autrice George Eliot che dà il titolo al film, e la sua testimonianza getta un seme destinato a portare frutto: “La crescita del bene nel mondo dipende in parte da gesti che non fanno la storia; e il fatto che le cose per me e per te non vadano male come avrebbero potuto lo dobbiamo almeno per metà a coloro che hanno vissuto con fedeltà una vita nascosta, a chi riposa in tombe che nessuno visita» (Mattia Ferraresi, Il Foglio)