LE OTTO MONTAGNE

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LE OTTO MONTAGNE

un film di Felix van Groeningen, Charlotte Vandermeersch
con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Filippo Timi, Elena Lietti
sceneggiatura: Charlotte Vandermeersch, Felix van Groeningen
dal romanzo di Paolo Cognetti
fotografia: Ruben Impens ● montaggio: Nico Leunen
musiche: Daniel Norgren
produzione: Wildside
distribuzione: Vision Distribution
Italia, Belgio, Francia, 2022 ● 147 minuti

v.o. in italiano con sottotitoli in inglese

2022, Cannes FF: premio della giuria
Valladolid IFF: miglior fotografia

Dall’omonimo romanzo di Paolo Cognetti e dagli autori di Alabama Monroe una storia di uomini che vengono cambiati dalla montagna, dipendenti da quegli spazi, da quel mondo e da quel paesaggio. una storia di relazioni, così ben raccontate da suonare subito personali, appartenenti a chiunque, anche a chi in montagna non ci ha mai messo piede.

Un’amicizia nata tra due bambini che, divenuti uomini, cercano di prendere le distanze dalla strada intrapresa dai loro padri ma, per le vicissitudini e le scelte che si trovano ad affrontare, finiscono sempre per tornare sulla via di casa. Pietro è un ragazzino di città, Bruno è l’ultimo bambino di uno sperduto villaggio di montagna. Negli anni, Bruno rimane fedele alle sue montagne, mentre Pietro è quello che va e viene. Il loro incontro li porterà a sperimentare l’amore e la perdita, riconducendo ciascuno alle proprie origini e facendo sì che i loro destini si compiano, mentre i due scopriranno cosa significa essere amici per sempre.

«Tutto è iniziato con l’idea di scrivere insieme una versione della sceneggiatura a cui Felix stava già lavorando. Avevamo collaborato per Alabama Monroe e da sempre abbiamo avuto il desiderio di lavorare ancora insieme. Quando è arrivato il primo lockdown dettato dal CoVid, stavamo attraversando un momento molto burrascoso a livello di coppia a livello esistenziale. L’intero mondo era in crisi ma noi abbiamo deciso di sederci insieme e iniziare a scrivere. In qualche modo, sapevamo che adattare questa storia incredibilmente pura aveva il potenziale per portarci alla guarigione. E lo ha fatto. Le otto montagne è una storia di amicizia ma l’abbiamo affrontata come se fosse una storia d’amore. Volevamo realizzare un film epico, raccontato nei piccoli gesti. Un inno alla fragilità e alla forza di ogni singolo essere vivente, sia esso un uomo, un animale, una pianta o una montagna. Senza alcun cinismo.» (Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch)

«Sarebbe bastato anche solo riuscire a restituire il fascino attrattivo delle vette perché Le otto montagne potesse dire di aver fatto bene il suo lavoro di adattamento del romanzo di Paolo Cognetti, e invece è andato oltre. (…) Marinelli e Borghi, che non erano insieme da Non essere cattivo, costruiscono un rapporto completamente diverso, recitano in maniere completamente diverse e lavorano senza protagonismi, con un affiatamento eccezionale e commovente. (…) Il resto ce lo mettono, e benissimo, Van Groeningen e Vandermeersch che dimostrano una grandissima capacità visiva di rendere la montagna vista con gli occhi di un bambino di città, un luogo di vacanza prima, un posto familiare poi ma anche una landa immensa in cui l’unica cosa che conta sono le altre persone con te. (…) È difficile dire quanto Le otto montagne sia un film su un rapporto di amicizia e quanto invece su due persone che in modi diversi e soprattutto da soli cercano un senso alla propria vita nelle montagne. Di certo, come i film migliori, fa venire voglia di farne parte, di visitare una prateria, costruire un casa sui monti, mangiare formaggio, scalare una vetta. Con qualcuno.» (Gabriele Niola, wired.it)