L’isola dei cani

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L’isola dei cani ● Isle of dogs

un film di Wes Anderson
con le voci di Bryan Cranston, Koyu Rankin, Edward Norton, Bill Murray, Greta Gerwig
sceneggiatura: Wes Anderson  ● fotografia: Tristan Oliver
montaggio: Ralph Foster, Edward Bursch ● musiche: Alexandre Desplat
produzione: American Empirical Pictures, Scott Rudin Productions
distribuzione: 20th Century Fox
Usa, 2018 ● 101 minuti

v.o. inglese e giapponese con sottotitoli in italiano

Berlinale 2018: Orso d’argento per la miglior regia

chi vincerà l’eterno scontro tra cani e gatti?
venite a scoprirlo lunedì 30 luglio, e fatevi un bel regalo: doppietta con KEDI – LA CITTÀ DEI GATTI e ISLE OF DOGS!

il Cinema Beltrade vi presenta l’ultima e travolgente opera di Wes Anderson: torna la stop motion di Mr. Fox, tornano le famose simmetrie visive ma Wes non è mai stato così politico e impegnato!

2037: la crescita incontrollata dei cani e la diffusione di una misteriosa “influenza canina” conduce il sindaco della città giapponese di Megasaki alla drammatica decisione di isolare tutti i cani del paese su un’isola destinata all’accumulo di rifiuti e immondizia. Il dodicenne Atari Kobayashi, alla disperata ricerca del suo cane Spot, dirotta un piccolo aeroplano e lo pilota fino all’Isola dei cani dove viene soccorso da un manipolo di meticci, disposti a tutto pur di sfuggire alla deprimente condizione in cui versano. Commossi dal coraggio e dalla devozione del ragazzino nei confronti dell’animale domestico smarrito, Capo, Rex, Boss, Duke e King, si impegnano a proteggerlo dagli uomini che gli danno la caccia e scortarlo nel pericoloso viaggio che deciderà il destino dell’intera Prefettura.

«Ho cominciato a lavorare a questo progetto con Jason Schwartzman e Roman Coppola con una chiara idea in testa: volevamo fare un film su alcuni cani abbandonati che si ritrovano in una discarica. Ma allo stesso tempo abbiamo ascoltato il nostro desiderio di fare qualcosa ambientato in Giappone, che fosse direttamente legato al Giappone e ci riconducesse al comune amore per il cinema di autori come Akira Kurosawa e Hayao Miyazaki. La storia potrebbe svilupparsi ovunque teoricamente, ma ha assunto una vera identità quando abbiamo deciso di ambientarla in una versione fantastica del Giappone» (Wes Anderson)

«Con L’isola dei cani, Wes Anderson usa il contesto della società futuristica giapponese, e la comunità di cani relegata sull’isola, come una metafora del mondo che ci circonda. Usa, insomma, il cinema fantastico in cui si va a collocare per indagare la società contemporanea: fascismo, intolleranza, violenza, discriminazione e xenofobia imperversano in quello che è evidentemente rappresentato da un mondo di spazzatura dal quale gli eroi a quattro zampe devono trovare una via di fuga. Il film più politico ed allo stesso tempo più creativo, perché Isle of Dogs spinge con decisione sul pedale della creatività, accompagnando l’abbondante dose di fantasia che la storia porta con sé all’usuale ironia dell’autore, che lo rende una visione brillante e piacevole a dispetto della cupezza di fondo che la storia evoca.» (Antonio Cuomo, Movieplayer.it)