L’UOVO DELL’ANGELO

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L’UOVO DELL’ANGELO
Tenshi no tamago

un film di Mamoru Oshii
sceneggiatura: Mamoru Oshii, Yoshitaka Amano ● fotografia: Shigeo Sugimura
montaggio: Seiji Morita ● musiche: Yoshihiro Kanno
produzione: Studio DEEN
distribuzione: Lucky Red
Giappone, 1985 ● 72 minuti

v.o. giapponese con sottotitoli in italiano

presentato a Cannes in occasione dei suoi 40 anni, ritorna in sala uno dei più folgoranti esempi di animazione giapponese dell’autore del popolare Lamù: poetica ed ermetica immersione in un mondo in cui ogni elemento, ogni inquadratura e ogni piccola parola ambiscono a un valore metafisico e lirico.

domenica 21 Dicembre
05:00

Una ragazza custodisce un misterioso uovo in un mondo desolato, ai margini di una città gotica abbandonata. L’incontro con un enigmatico viandante dà inizio a un viaggio simbolico e visionario, fatto di dialoghi accennati, domande spesso senza risposta e riflessioni aperte alle più svariate interpretazioni

«Credo che oggi sarebbe impossibile [realizzare un film come questo]. I dettagliati compiti di disegno di questo film sarebbero noiosi per la maggior parte degli animatori moderni. Preferiscono impegnarsi in un lavoro creativo e originale piuttosto che perfezionare tecniche artigianali. Inoltre, l’attuale ambiente di produzione anime non consente più la realizzazione di un progetto come questo. L’attuale ambiente di produzione anime non permette più che un progetto come questo venga realizzato. La bellezza del film sta nel fatto che ogni dettaglio è stato creato da mani umane, qualcosa di fondamentalmente diverso dalla precisione prodotta dalle tecnologie digitali di oggi.» (Mamoru Oshii)

«Tenshi no tamagoè un lampante esempio di animazione altra, di declinazione adulta, complessa, perfino respingente di un’arte troppo spesso considerata di puro e infantile intrattenimento. Al di là dei lunghi silenzi, delle suggestioni bibliche, il film di Mamoru Oshii è anche e soprattutto un magistrale esempio di ricerca tecnica e artistica, dalla composizione delle inquadrature al character design, dalle scelte cromatiche all’accuratezza dei fondali, delle architetture, di ogni dettaglio.» (Enrico Azzano, Quinlan.it)