Medium

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MEDIUM

un film di Laura Cini
con Tarika Di Maggio, Nadia Angilella, Sirio Zabberoni
sceneggiatura: Laura Cini ● fotografia: David Becheri
montaggio: Marco Duretti ● musiche: Gabriele Caselli
produzione:  Zenit Arti Audiovisive con Rai Cinema
distribuzione: Zenit Arti Audiovisive
Italia, 2019 ● 83 minuti

v.o. in italiano

Due toccanti storie che riemergono grazie alla forza degli affetti e al contatto con l’aldilà

Tarika ha dedicato la vita a imparare a gestire le sue capacità innate di comunicare con l’aldilà. A lei arrivano Sirio, un uomo la cui vita è stata spezzata dalla drammatica morte della moglie e Nadia, una donna brillante con un oscuro trascorso con i genitori. Attraverso le doti di Tarika di varcare la soglia della vita, Sirio e Nadia si spingono oltre i propri limiti guadagnando una sorta di tempo supplementare per affrontare l’irrisolto con i propri defunti, che si rivela essere uno specchio di conoscenza della natura più profonda di loro stessi e del loro percorso umano.

«“Medium” mi ha dato la possibilità di arrivare in profondità della mia esplorazione del mondo dell’invisibile, da sempre il tema principale della mia ricerca artistica e personale. Questo forse perché la mia infanzia è stata condizionata dalla percezione di un mondo altro con esperienze che mi hanno incuriosita, ma anche impaurita. Conoscere Tarika mi ha dato la possibilità, dopo tanto tempo, di comprendere quelle esperienze in maniera diversa. Tarika ha trascorso la vita a lavorare sulle sue capacità spontanee e oggi si dedica con trasporto alla ricerca medianica, aprendo la porta tra noi e il mondo dell’aldilà. La mia scelta è stata comunque quella di non concentrare lo sguardo sulla questione del credere o non credere alla sopravvivenza dell’anima, che resta per me una ricerca intima e personale, ma di affidare la narrazione a storie di personaggi la cui evoluzione personale è stata in qualche modo interrotta dall’esperienza della morte altrui. Grazie alla profonda vicinanza tra me e loro, ho potuto seguirli in questo viaggio tra i due mondi. Sfidando i loro tabù culturali e limiti emotivi in questa esperienza estrema, i personaggi ritrovano lapossibilità di confrontarsi con i loro cari o con quelle parti di loro stessi che la morte aveva portato con sé trovandosi davanti a un più vasto senso di continuità dell’esistenza che lo spettatore potrà interpretare secondo la propria sensibilità, coscienza e sistema di valori. Ho abbinato uno stile documentaristico prettamente osservativo alla messa in scena più soggettiva dell’invisibile che ci circonda, negli spazi, negli ambienti, negli oggetti, nei ricordi – un aspetto strettamente legato alla mia personale ricerca e visione della realtà.» (Laura Cini)

«Medium, il bel documentario di Laura Cini sull’attività di questa ‘sacerdotessa’ medianica fiorentina che trascrive le parole dei morti interrogati dai loro cari, riflette sulla dialettica tra morte e vita e sul ruolo che gli altri assumono nella definizione della nostra identità. Non si tratta, dunque, di un’opera spirituale se per spiritualità intendiamo misticismo, ma di un’opera spirituale nel senso ‘tarkovskijano’ del termine, quello che vede lo spirito come indissolubilmente legato alla materia, alla concretezza delle cose e a quella disincarnata dei sentimenti, delle parole non dette, delle relazioni attorcigliate che, se non districate prima della fine biologica della vita, necessitano di un intervento liberatore, di un aiuto nel traghettamento da ciò che era e continua ad essere a ciò che è stato e, proprio in quanto stato, può essere integrato in chi resta.» (Carolina Iacucci, cinematographe.it)