metro manila

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metro manila

un film di Sean Ellis
con Jake Macapagal, John Arcilla, Angelina Kanapi, Reuben Uy, Althea Vega
Sceneggiatura: Sean Ellis, Frank E. Flowers ● Fotografia: Sean Ellis
Montaggio: Richard Mettler ● Musica: Robin Foster
Produzione: Chocolate Frog
distribuzione: Bunker Hill
Gran Bretagna, Filippine, 2013 ● 114 minuti

v.o. tagalog sottotitolata in italiano

Sundance Film Festival 2013: Premio del pubblico come miglior film
BAFTA 2013: Candidato a Miglior Film in lingua straniera
British Indipendent Awards 2013: Miglior Film indipendente, Miglior Regista, Miglior Produzione

martedì 18 luglio ore 21.10
proiezione speciale al termine chiacchiere via skype con il regista

in collaborazione con Bunker Hill arriva in Italia Metro Manila di Sean Ellis, vincitore del premio del pubblico al sundance e definito dall’empire come un film “brillante, poetico e prossimo alla perfezione”

Alla ricerca di un futuro migliore nella megalopoli Manila, Oscar Ramirez e la sua famiglia fuggono dalla miseria delle risaie del Nord delle Filippine. Manila però si rivela una giungla addirittura peggiore, e presto la dura vita della metropoli soffoca i loro sogni ed aspettative. La famiglia Ramirez si trova ad esser vittima di soprusi e corruzione. Oscar però ha un colpo di fortuna: riesce a trovare un impiego ben pagato come agente di sicurezza ai blindati di trasporto valori. Il suo collega e superiore lo ha in simpatia e quindi lo prende sotto la propria ala. Ma presto vengono a galla i lati oscuri del lavoro di Oscar e del suo collega e superiore…

«Tutto è iniziato con una lotta: due dipendenti di una società di trasporti bilndati, in assetto da combattimento – cioè fucili M16, giubbotti antiproiettile e caschi Kevlar, che urlavano l’uno contro l’altro davanti al loro blindato. Si è conclusa con uno di loro che ha tirato un calcio al furgone, poi entrambi entrarono e si allontanarono. Tutto ciò è bastato a stimolare la mia immaginazione. Stavo visitando un amico a Manila quando assistetti a questo evento sorprendente, che mi rimase in mente al mio ritorno in Gran Bretagna: Continuavo a chiedermi di cosa stavano discutendo. E se un’idea continua a tornare … è unabase abbastanza importante da perseguire per un’idea cinematografica. Dopo 18 mesi di gestazione, avevo scritto una soggetto di 20 pagine con un chiaro inizio, sviluppo e finale, tutti basati intorno a quella scena avvenuta realmente davanti al blindato. Quindi presi un volo per Los Angeles per incontrare il vecchio amico e sceneggiatore Frank E. Flowers. Lavorammo ininterrottamente per due settimane su un trattamento che era basato su quel soggetto che sarebbe la base del film. Non era completo, ma con un viaggio nelle Filippine avrei potuto sviluppare compiutamente il progetto, è così è stato. Manila ha reputazione di essere una città molto violenta. Quello che si può notare all’arrivo nella metropoli sono gli agenti muniti di mitra a guardia di ogni negozio. Non solo nelle banche, ma addirittura da Starbucks. Anche la polizia municipale è munita di fucili.» (Sean Ellis)

«Si passa nello sviluppo della vicenda da quello che sembra un film di denuncia sociale ad un vero e proprio thriller poliziesco, che per certi versi ricalca quelli che sono gli stereotipi del film di azione occidentale, dove spesso un poliziotto di indubbia moralità è costretto a venire a patti con un ambiente corrotto che invano riuscirà a cambiare. Per fortuna alla fine di Metro Manila a prevalere, nonostante la drammaticità degli eventi, sarà l’amore di un padre per la sua famiglia. Un film per chi vuole unire l’azione a temi importanti come quello della povertà.» (Alessia Di Fazio, taxidrivers.it)