
Misery non deve morire
un film di Rob Reiner
LIBERAMENTE TRATTO DAL ROMANZO “MISERY” DI STEPHEN KING
con James Caan, Kathy Bates, Richard Farnsworth, Frances Sternhagen, Lauren Bacall
sceneggiatura: William Goldman ● fotografia: Barry Sonnenfeld
montaggio: Robert Leighton ● musiche: Marc Shaiman
produzione: Castlerock Entertainment
distribuzione: Park Circus
Stati Uniti, 1990 ● 105 minuti
v.o. inglese con sottotitoli in italiano
1991 Academy Awards: Oscar miglior attrice protagonista a Kathy Bates

l’estate al Beltrade prosegue con altri titoli cult, come MISERY NON DEVE MORIRE di Rob Reiner, un vero e proprio classico intramontabile che continua a influenzare e ispirare generazioni di cineasti e spettatori. tratto dal romanzo di Stephen King, il film esplora il lato più oscuro del rapporto tra autore e fan senza compromessi, che trasforma l’ossessione in puro terrore.
07:00
Paul Sheldon, scrittore di successo, decide di trascorrere alcuni giorni in un albergo del Colorado per terminare la sua ultima opera. Durante il viaggio di ritorno a casa viene sorpreso da una tormenta di neve. L’auto sbanda ed esce di strada, votando Paul, gravemente ferito e imprigionato dalle lamiere del veicolo, ad una morte quasi certa. Mentre la neve continua a cadere, seppellendo quella che per lo scrittore sta diventando una macabra bara, qualcuno si accorge dell’incidente e presta soccorso. È Annie Wilkes, la “lettrice numero uno” di Sheldon, una donna affetta da gravi turbe psichiche. La donna, ex infermiera, lo cura all’interno della sua fattoria, isolata e difficilmente raggiungibile. Ben presto Paul si rende conto del pericolo che corre: Annie non gli perdona di aver “ucciso” Misery, il suo personaggio preferito, e abbandona i panni di salvatrice per indossare quelli di spietata aguzzina…
«Fan è l’abbreviazione di fanatico… Quando sei un artista, hai bisogno di un pubblico. Vuoi che la gente ti ami… semplicemente non vuoi che ti ami troppo.» (Rob Reiner)
«Una magnifica Kathy Bates, premiata con l’Oscar, è la crudele e psicopatica carceriera dello scrittore di romanzi interpretato da James Caan in uno degli adattamenti più riusciti delle opere di Stephen King. Un thriller sfumato da tonalità horror introspettive nella forzata reclusione dell’uomo, perfetta messa in scena chirurgica di ambientazioni chiuse e tempi filmici: Misery non deve morire non ha perso un briciolo del suo diabolico smalto a quasi trent’anni dal suo arrivo in sala, merito di una regia sobria ed efficace che fa crescere la suspense fino ad una resa dei conti sempre più inevitabile in cui fa capolino una sana violenza di genere.» (Maurizio Encari, everyeye.it)
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