mister universo

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mister universo

un film di Tizza Covi, Rainer Frimmel
con Tairo Caroli, Wendy Weber, Arthur Robin, Lilly Robin
sceneggiatura: Tizza Covi ● fotografia: Rainer Frimmel
montaggio: Tizza Covi ● musiche: Manuel Grandpierre ● produzione: Vento Film
distribuzione: Tycoon Distribuzione
Austria, Italia 2016 ●  90 minuti

v.o. italiano

Locarno IFF: Menzione speciale concorso, Premio fipresci, Europa Cinema Label,
Menzione Speciale della Giuria Ecumenica, secondo premio Giuria giovani
Viennale, ExtraVALUE Film Award
Festival du Nouveau Cinéma di Montréal, Menzione Speciale
Marrakech IFF, Premio della Giuria

lunedì 24 luglio proiezione speciale:
chiacchiere via skype con Ezio Leoni di Tycoon Distribution

terzo lungometraggio di Tizza Covi e Rainer Frimmell, dopo La pivellina, molto amato dal pubblico italiano e Lo splendore del giorno, da noi inedito, il film è dedicato al mondo dei piccoli circhi e alle persone che ci vivono e ci lavorano, ed è girato in pellicola 16 mm con un affascinante miscela di verità e invenzione

Tairo, giovane domatore di leoni, è infelice. La scomparsa del suo portafortuna è la scusa per intraprendere un viaggio attraverso l’Italia in cerca di Arthur Robin, primo nero a vincere il titolo di Mister Universo (era il 1957) e per questo soprannominato “Ercole nero”. Era stato Arthur, infatti, a regalarglielo.

«Non amiamo la drammaturgia troppo stretta, ci piace questo andamento frammentato, che forse non è adatto ai grandi film ma è come la vita, abbiamo una predilezione per il quotidiano, per le piccole cose. (…) ci interessava raccontare un mondo in via d’estinzione, destinato a sparire a causa dei mutamenti sociali – e mi riferisco all’avvento dei pc e dei social media – che oggi tengono lontani i bambini da questo tipo di spettacolo. (…) La troupe è composta solo da noi due. Io (Frimmel) mi occupo della macchina da presa e Tizza dei ciak, del sonoro e del resto. Oltre al fatto di avere il controllo assoluto del set riusciamo a girare senza far sentire agli attori la presenza del mezzo tecnico. In questo modo tutto si svolge con intimità famigliare, come se non stessimo facendo alcun film.  Ci teniamo a dire che abbiamo girato in pellicola e che nei titoli di coda abbiamo dedicato il nostro lavoro a coloro che hanno perso il posto a causa dell’avvento del digitale.  Contrariamente alla vulgata, o almeno per noi, lavorare in 16 mm è più economico. Sappiamo cosa vogliamo fare, lo otteniamo in pochi ciak e non dobbiamo fare molte correzioni perché il girato in pellicola è di per sè eccellente». (Tizza Covi e Rainer Frimmel)

«Sono trascorsi oltre dieci anni da quando Tizza Covi e Rainer Frimmel hanno cominciato a esplorare l’universo del circo e attraverso questo a farsi cantori di un’Italia fatta di strade provinciali e di persone che sanno di terra. Di film in film il loro sguardo si è precisato e il loro modo di raccontare arricchito. Mister Universo rappresenta un passo avanti in quel percorso di contaminazione tra finzione e documentario. Ancora una volta la coppia dimostra una sensibilità unica nel cogliere i piccoli dettagli di questa vita itinerante e farne dei fantastici strumenti narrativi. Qui l’elemento scatenante è un pezzo di ferro, amuleto caro al giovane Tairo, domatore di bestie feroci, ma da lui perduto. Siamo dunque dalle parti di quella che si potrebbe chiamare superstizione e che il racconto mostra essere invece un attaccamento alla memoria che gli oggetti si portano appresso». (Carlo Chatrian, pardolive.ch)