Mulholland drive

/ / Senza categoria

MULHOLLAND DRIVE

un film di David Lynch
con Naomi Watts, Laura Elena Harring, Jeanne Bates, Robert Forster,
Brent Briscoe, Maya Bond, Justin Theroux, Ann Miller, Angelo Badalamenti
sceneggiatura: David Lynch ● fotografia: Peter Deming
montaggio: Alexander Nanau, George Cragg, Dana Bunescu
produzione: Les Films Alain Sarde, Asymmetrical Productions,
Babbo Inc., Canal+, The Picture Factor
distribuzione: Cineteca di Bologna
Stati Uniti, 2001 ● 147 minuti

restaurato in 4K nel 2021 da StudioCanal presso il laboratorio Fotokem/Criterion

v.o. inglese con sottotitoli in italiano

2001 festival di Cannes: miglior regia ● 2002 BAFTA: miglior montaggio
premio Oscar: nomination per miglior film

prenota il tuo posto, scrivi a prenota@cinemabeltrade.net

Mulholland Drive compie vent’anni e per l’occasione torna al cinema in una nuova edizione 4K, per farci immergere ancora (o per la prima volta) nell’irresistibile immaginario di un film letteralmente infinito, nel mistero di una dimensione enigmatica dove i ruoli si invertono, ogni ordine logico è fallace, la realtà vacilla.

In conseguenza di un incidente automobilistico avvenuto sulla Mulholland Drive di Hollywood, Rita perde la memoria. Betty Elms, un’attrice appena arrivata dall’Australia in cerca di gloria, cerca di aiutarla a ritrovare memoria e identità.

«Io abito vicinissimo alla Mulholland drive e la faccio molto in auto. È veramente una strada misteriosa, selvatica in diversi punti. Ha due corsie, è piena di curve, si sente che è una vecchia strada. Se ci guidi di notte è come volare in cima al mondo. Se ne percepisce l’antichità, anche se naturalmente è stata sistemata nel corso degli anni. Ma si percepisce la paura, percepisci la storia di Hollywood su quella strada.» (David Lynch)

«Mulholland Drive, uno degli indiscussi capolavori della fase matura dell’arte di David Lynch, nonostante e forse proprio attraverso l’ormai celebre ‘enigmaticità’ della sua struttura, possiede tutti gli ingredienti del ‘romanzo dell’‘abbandono’, esaltati da un’atmosfera noir particolarmente in sintonia con un progetto narrativo così centrato sui sentimenti. Perché il noir non è solo un genere di narrazione che fa perno sul delitto, sulla colpa, sul mistero: al suo interno, si agita sempre Eros, con la sua cieca forza distruttiva e i suoi labirinti di passioni. Comunque si voglia rendere conto della trama del film, risulta sempre più chiaro, via via che il film procede verso la sua conclusione (o retrocede, se si preferisce, verso il suo punto di partenza), che Lynch ha immaginato uno spazio onirico, o uno spazio immaginale, muovendo da una catastrofe sentimentale, dalla perdita di un Eden amoroso. Due donne bellissime si amavano, fino al giorno in cui una delle due ha messo fine alla storia, imboccando una strada nuova, e lasciando l’altra sulla sua spiaggia solitaria, nello strazio interminabile dei suoi giorni dell’abbandono.» (Emanuele Trevi)