NOI E LORO

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NOI E LORO

un film di Delphine Coulin & Muriel Coulin
con Vincent Lindon, Benjamin Voisin, Stefan Crepon
sceneggiatura: Delphine Coulin, Muriel Coulin ● fotografia: Frédéric Noirhomme
montaggio:
produzione: Curiosa Films, Felicita Films
distribuzione: I Wonder Pictures
Francia, 2024 ● 110 minuti

v.o. francese con sottotitoli in italiano

2024 Mostra Internazionale d’arte del cinema di Venezia: Coppa Volpi a Vincent Lindon
per la miglior interpretazione maschile

proiezione speciale domenica 9 febbraio ore 18.50
in sala gli attori Vincent Lindon e Stefan Crepon

Le acclamate registe Delphine e Muriel Coulin dirigono con affetto e precisione un dramma familiare intenso, attuale e coinvolgente, un film d’attori e di emozioni capace di parlare a più generazioni con un monumentale Vincent Lindon (Coppa Volpi a Venezia 81) e il talento fresco e versatile di Stefan Crepon (Peter von Kant) e Benjamin Voisin (Illusioni perdute). un dramma familiare e politico sull’amore paterno e fraterno, il tradimento e la questione del perdono.

domenica 9 Febbraio
18:50

Pierre, padre single e strenuo lavoratore, cresce da solo i suoi due figli. Ma mentre Louis, il più giovane, avanza facilmente nella vita, Fus, il maggiore, cerca a fatica il suo posto in un mondo che sembra volerlo rifiutare e si avvicina a movimenti violenti e razzisti, agli antipodi dei valori paterni, con conseguenze dirompenti.

«Un giorno dissi a mia sorella: “Se fai qualcosa, ti perdono; qualunque cosa tu faccia, sarai sempre mia sorella”. Per Muriel, invece, dipendeva dall’atto commesso, non si trattava quindi di amore incondizionato. Era una discussione ricorrente tra noi e, quando abbiamo scoperto il libro, era proprio questa la domanda che prendeva forma nelle sue pagine: un padre si trova di fronte a quello che considera un tradimento da parte del figlio e si chiede se sarà in grado di perdonarlo.» (Delphine e Muriel Coulin)

«È un film sulla difficoltà, quando non è addirittura impossibilità, di un dialogo che vede entrare, nella naturale dinamica della necessità di distacco dalle figure parentali propria dell’adolescenza, il veleno di un’ideologizzazione pervasiva che vede l’altro non come avversario con cui dibattere ma piuttosto come nemico da sconfiggere. Anche quando si tratta del proprio genitore al quale non si è smesso, seppure in modo estremamente confuso, di voler bene. In questo contesto la figura di Louis, il fratello minore, avrebbe potuto risultare di semplice contorno. Invece viene cesellata con cura mostrando al contempo vicinanze e distanze, sia con il fratello che con il padre, a cui è difficile offrire sempre una conciliazione. Si tratta di un’ulteriore riprova della capacità del cinema d’Oltralpe di affrontare, con partecipazione non disgiunta da verosimiglianza, tematiche sociali di stretta attualità senza trasformarle in pamphlet o in melodrammi a tinte fosche.» (Giancarlo Zappoli, mymovies.it)