Nosferatu il Vampiro
Nosferatu, Eine Symphonie des Grauens
un film di Friedrich Wilhelm Murnau
con Max Schreck, Gustav von Wangenheim, Greta Schroeder,
Alexander Granach, Georg H. Schnell
sceneggiatura: Henrik Galeen ● fotografia: Günther Krampf, Fritz Arno Wagner
scenografia: Albin Grau ● musica: Hans Erdmann
Germania, 1922 ● 75 minuti
in attesa di rivedere il nuovo Nosferatu di Robert Eggers, in programmazione dal 31 dicembre, al Beltrade ci godiamo il primissimo Nosferatu il vampiro di Friedrich Wilhelm Murnau, capolavoro della cinematografia espressionista tedesca.
23:50
22:30
Il giovane agente immobiliare tedesco Hutter viene spinto dal suo datore di lavoro, Knock, ad accettare un incarico in Transilvania, dove dovrebbe concludere la vendita di alcune case di Brema al nobile Conte Orlok. Sfortunatamente, giunto nel suo castello situato sui Carpazi, scoprirà di essere finito nelle mani di un vampiro che lo terrà suo prigioniero e poi partirà per la Germania, desideroso di portare pestilenza e morte nella nazione.
Nosferatu il vampiro è ispirato liberamente al romanzo Dracula (1897) di Bram Stoker. Murnau dovette modificare il titolo, i nomi dei personaggi (il Conte Dracula diventa il Conte Orlok, interpretato da Max Schreck) e i luoghi (da Londra a Wisborg) per problemi legati ai diritti legali dell’opera. Il regista fu comunque denunciato dagli eredi di Stoker. Perse la causa per violazione del diritto d’autore e venne condannato a distruggere tutte le copie della pellicola, tuttavia una copia “clandestina” fu salvata dallo stesso Murnau, così il film è potuto sopravvivere ed arrivare ai giorni nostri.
«Rimarrà ai posteri il simbolo della pellicola: il nosferatu. Il vampiro più terrificante della Storia del Cinema. Quel Conte Orlok che genera ancora oggi un’ineffabile e continua tensione per il mostruoso e deforme aspetto semi-animale (un po’ pipistrello, un po’ insetto, un po’ umano) sotto il cui trucco si nascondeva il caratterista Max Schrek che ottimamente studiò e replicò i movimenti furtivi di certi animali selvaggi, sempre pronti a balzare contro un’eventuale preda. È lui il corruttore, il senza-storia che porta la morte e che, secondo alcuni critici tedeschi, incarna il terrore di Murnau per quell’antisemitismo e quel razzismo che verranno nel futuro ma che già si respiravano nell’aria». (Fabio Secchi Frau, storiadeifilm.it)