ORFEO
un film di Virgilio Villoresi
con Luca Vergoni e Giulia Maenza
sceneggiatura: Alberto Fornari, Virgilio Villoresi
fotografia: Marco De Pasquale
montaggio: Virgilio Villoresi ● musiche: Angelo Trabace
produzione: Fantasmagoria
distribuzione: Double Line
Italia, 2025 ● 74 minuti
v.o. italiano
2025 Biennale di Venezia: Fuori concorso

ORFEO, opera prima di Virgilio Villoresi, è un viaggio onirico che celebra il cinema attraverso il mito, un’opera visionaria nata da un sogno e realizzata con tecniche artigianali e passione per il mezzo cinematografico
07:00
Fin da bambino, Orfeo immagina storie attorno a una villa abbandonata di fronte a casa sua. Pianista solitario e visionario, durante una serata al Polypus – il locale dove suona – incrocia lo sguardo di Eura. Tra loro nasce un amore assoluto, ma lei cela un segreto. Poi scompare. Una sera, Orfeo la vede entrare in una piccola porta su via Saterna, davanti alla villa. La segue. Varcata la porta, Orfeo entra in un aldilà visionario…
«Ho capito il potere del cinema quando ero un fanciullo. In un periodo della mia vita segnato dalla solitudine, il cinema è stato un compagno silenzioso, quasi una presenza spirituale. Gli devo moltissimo. Crescendo, ho cominciato ad avvicinarmi a quelle correnti che considerano il cinema come una proiezione dell’inconscio, come uno specchio della nostra interiorità. Per me il cinema è, e rimane, un luogo dei sogni. Orfeo, in particolare, è nato con questa intenzione: come un viaggio iniziatico all’interno di un sogno.» (Virgilio Villoresi)
«Attraverso la commistione di diversi formati e linguaggi, come la già citata animazione in stop-motion o l’utilizzo di materiali found footage adoperati in certi momenti della pellicola, Virgilio Villoresi riesce dunque a conferire – con Orfeo – la forma adeguata alla rappresentazione delle principali fantasie, ossessioni e perversioni dell’animo umano, sorvolando la prevedibilità del mito da cui il soggetto è tratto con un allestimento del profilmico che rappresenta quasi un unicum nella produzione di genere italiana.» (Daniele Schina, Sentieri selvaggi)


