PAULINE ALLA SPIAGGIA

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PAULINE ALLA SPIAGGIA
PAULINE à LA PLAGE

un film di Éric Rohmer
con Amanda Langlet, Arielle Dombasle, Pascal Greggory e Feodor Atkine
sceneggiatura: Éric Rohmer ● fotografia: Nestor Almendros
montaggio: Cécile Decugis ● musiche: Jean-Louis Valéro
produzione: Les Films du Losange
distribuzione: Academy Two
Francia, 1981 ● 95 minuti

v.o. francese con sottotitoli in italiano

1983 Berlinale: orso d’argento alla regia

“Commedie e proverbi”, il ciclo di sei film così nominato dallo stesso Rohmer arriva in versione restaurata. si parte con LA MOGLIE DELL’AVIATORE, a seguire ogni lunedì un nuovo titolo: IL BEL MATRIMONIO, PAULINE ALLA SPIAGGIA, LE NOTTI DELLA LUNA PIENA, IL RAGGIO VERDE e L’AMICO DELLA MIA AMICA.
ogni inizio settimana, la prima proiezione del nuovo film sarà accompagnata dal titolo precedente per una doppietta perfetta.

Pauline alla spiaggia è un film di eccessi di parole e di silenzi, che, in modo ancor più forte rispetto agli altri film del ciclo, espone lo spettatore all’urto tra desiderio e realtà, immaginazione e vita, il tutto con lo stile registico di Rhomer, che si dimostra ancora una volta in grado di cogliere lo scorrere della vita in immagine.

mercoledì 16 Ottobre
16:00

domenica 20 Ottobre
11:00

lunedì 21 Ottobre
18:10

Pauline è una graziosa tredicenne, che passa gli ultimi giorni di vacanza, a settembre con la seducente cugina trentenne Marion, in una villetta sulla spiaggia della Normandia. Mentre incontra un coetaneo, Sylvain con cui fa presto a stabilire un franco rapporto di simpatia e di amicizia, essa assiste a tutto il complesso gioco dei sentimenti e delle attrazioni degli adulti. C’è Pierre che, un tempo innamorato pazzo di Marion, che ha alle spalle un matrimonio fallito e cerca il grande amore ovunque, l’ama ancora e in forma gelosamente possessiva; c’è Henri, un play-boy vacuo e chiacchierone quanto interessante, che filosofeggia con Marion sull’amore…

«Nelle Commedie e proverbi c’è una specie di intossicazione da parole: le persone parlano molto e ne sono consapevoli. Si tratta di persone che si trovano in situazioni che invitano a confdenze e che si lasciano trascinare da queste confdenze» (Éric Rohmer)

«Una vera e propria riflessione teorica sull’immagine e sulla sua mancanza che funge da fondamentale punto di innesco e deflagrazione tanto per la commedia degli equivoci quanto per la consueta indagine sentimentale dell’autore francese, che nel 1983 firmava una delle tappe più luminose e apprezzate del suo prodigioso cinema in costante sottrazione. Un cinema fatto di impercettibili increspature e di instancabili variazioni sul tema, di dicotomie e di apologhi morali, di giovani che crescono e di adulti irrisolti rimasti per molti versi bloccati nell’immaturità dell’adolescenza, di coincidenza quasi perfetta fra lo scorrere della vita e la sua rappresentazione. » (Marco Romagna, Quinlan.it)