PETERLOO

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PETERLOO

un film di Mike Leigh
con Rory Kinnear, Maxine Peake, Pearce Quigley, David Moorst, Rachel Finnegan
sceneggiatura: Mike Leigh ● fotografia: Dick Pope ● montaggio: Jon Gregory
musiche: Gary Yershon ● costumi: Jacqueline Durran ● scenografie: Suzie Davies
produzione: Amazon Studios, Thin Man Films, Cornerstone Films
distribuzione: Academy Two
Gran Bretagna, 2018 ● 154 minuti

v.o. inglese con sottotitoli in italiano

Mostra del cinema di Venezia 2018: Concorso internazionale

un pacifico raduno pro-democrazia riunitosi presso St Peter’s Fields si trasforma in uno degli episodi più sanguinosi e tristemente noti della storia britannica. Mike Leigh torna con un grande affresco dell’Inghilterra dell’Ottocento, un film epico e potente che dal passato interpella il presente.

Il giovane trombettiere Joseph sopravvive miracolosamente alla sanguinosa battaglia di Waterloo e torna a casa, a Manchester, dalla sua famiglia di umili operai. Ma un’altra battaglia si prepara da quelle parti: quella del popolo inglese del dopoguerra, ridotto alla fame dalla disoccupazione e dalla tassa sull’importazione del grano e trattato con ferocia e ingiustizia da una magistratura ecclesiastica arrogante e violenta. Giovani radicali e meno giovani riformisti moderati prendono a riunire folle sempre più numerose, pronte a domandare in piazza il diritto di voto che la Costituzione prevede per loro. Il governo di Londra, informato dei fatti, si prepara invece a difendere i propri privilegi, affilando le armi.

«Non è molto conosciuto neanche nel Regno Unito. Anche le persone che, come me, sono cresciute nella zona di Manchester, non sono state istruite su questo a scuola. Poiché sapevo che il bicentenario dell’evento si stava avvicinando, mi è sembrato un buon momento, per questa semplice ragione. Il mio obiettivo era quello di essere il più preciso possibile sui fatti, e poi di formularli attraverso una drammaturgia, in una forma cinematografica. Ciò che è interessante è che dopo un po’ iniziamo a pensare “Più va avanti, più mi sembra attuale”. La prima volta che ho fatto un film storico era Topsy-Turvy. Volevo prendere quel mondo di scatole di cioccolatini di Gilbert e Sullivan, e guardarli come persone di oggi. Ho fatto la stessa cosa per questo film. Ora, se mi stai chiedendo se sto cercando di parlare di ciò che sta accadendo in questo momento, la risposta è no. Non saprei nemmeno come. Siamo nel mezzo di una crisi folle e stupida e non sappiamo quale sarà il risultato.» (Mike Leigh)

«[Il regista] inscena un affresco storico e sociale in cui la dimensione epica non è mai afflato superficiale ma affonda nel fango delle strade, nella precisione degli interni domestici, dei gesti della fabbrica, del legno grezzo dei bicchieri di cui pare di percepire il peso e dell’erba alta delle campagne di cui ci fa sentire l’odore. Un livello di avvicinamento all’oggetto del racconto che talvolta, quando sotto la lente ci sono le figure umane, sfora nel grottesco, richiamando certe espressioni artistiche di propaganda rivoluzionaria. Ma naturalmente, Peterloo parla anche al presente, in più di un modo.» (Marianna Cappi, mymovies.it)