PINOCCHIO DI GUILLERMO DEL TORO

/ / Senza categoria

PINOCCHIO DI GUILLERMO DEL TORO
GUILLERMO DEL TORO’S PINOCCHIO

un film di Guillermo del Toro, Mark Gustafson
sceneggiatura: Guillermo del Toro, Martin McHale ● fotografia: Frank Passingham
montaggio: Holly Klein, Ken Schretzmann ● musiche: Alexandre Desplat
produzione: Netflix Animation
distribuzione: Netflix
Stati Uniti, Messico, Francia, 2022 ● 121 minuti

v.o. inglese con sottotitoli in italiano

2023 Premi Oscar: nomination per il miglior film d’animazione
BAFTA: miglior film d’animazione
Golden Globes: miglior film d’animazione

l’ennesimo e trascurabile adattamento dell’opera di Carlo Collodi? Tutto il contrario: Guillermo del Toro reinventa una delle storie più importanti e amate del ventesimo secolo iniettandovi tutta la carica poetica e gotica del suo cinema, conferendo ai suoi personaggi nuova dimensione psicologica e simbolica e costruendo un’esperienza cinematografica totalizzante. Per chi vuole sognare a occhi aperti ma non disdegna il brivido che solo gli incubi d’autore possono regalare.

Durante la Prima Guerra Mondiale, sulle colline toscane, Geppetto e suo figlio Carlo vivono serenamente, finché una bomba non si abbatte accidentalmente sulla chiesa del paese finendo per uccidere Carlo. Passano gli anni e Geppetto, ormai alcolizzato, una notte in preda al delirio ricrea suo figlio in forma di burattino di legno. Una creatura fatata interviene a dargli vita e offre a un grillo con aspirazioni da scrittore di fargli da spirito guida e aiutarlo a essere buono: se ci riuscirà esaudirà per lui un desiderio. L’Italia però è nel mentre precipitata nel regime fascista e il burattino, visto con sospetto dai cittadini, sembra al gerarca padre di Lucignolo un potenziale soldato perfetto. L’impresario del circo Volpe vuole invece farne una star e cerca di legarlo a sé con un contratto di ferro…

«Lo considero il terzo capitolo della trilogia iniziata con La spina del diavolo e Il labirinto del Fauno, ambientati durante il franchismo. Ho pensato subito di ricollocare la favola in questo momento storico. È una storia di padri e figli, uno dei perni del fascismo è la figura paterna, il paternalismo come forma di dominio ed educazione all’uniformità e al conformismo. La nostra storia è costellata di padri e figli: Gesù Cristo in chiesa è figlio di un figlio che non vuole deludere il padre e che per questo viene crocifisso. Geppetto e Pinocchio, certo. E il personaggio del Podestà, il padre di Lucignolo. Diverse rappresentazioni di paternità, tenera e anche terribile. Per me era importante portare la vicenda in un momento della storia d’Italia in cui il potere pretendeva obbedienza assoluta. Sui muri c’era scritto Credere obbedire combattere » (Guillermo del Toro)

«una rilettura intelligente, autoriale e virtuosa del classico di Collodi. Un film d’animazione emozionante, cupo e persino politico che riscrive l’opera originaria con idee convincenti e una cornice dark fantasy ammantata di un interessante realismo storico. Una perla di “legnosa” bellezza, che rielabora con coraggio una storia che necessitava di essere reinterpretata con convinzione.» (Gabriele Laurino, Everyeye Cinema)