PORTAMI VIA

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PORTAMI VIA

un film di Marta Santamato Cosentino
sceneggiatura: Marta Santamato Cosentino, Manolo Luppichini ● Fotografia: Manolo Luppichini
Montaggio: Stefano Arnaboldi ● Musica: Saro Cosentino
produzione: Invisibile Film
distribuzione: Movieday
Italia, 2016 ● 60 minuti

v.o. in italiano

mercoledì 22 novembre ore 21.20 proiezione speciale
ospite in sala la regista Marta Santamato Cosentino
con la collaborazione e la presenza di Emergency

NON È POSSIBILE PRENOTARE, MA SI CONSIGLIA DI PREACQUISTARE IL BIGLIETTO ONLINE SUL SITO DI MOVIEDAY

in collaborazione con Movieday arriva in sala Portami via di Marta Santamato Cosentino, il racconto del viaggio di una famiglia siriana in cerca di una vita migliore, dal Libano all’Italia.

“Portami Via” è l’intima fotografia della metamorfosi nella vita di Jamal e della sua famiglia: dalle torture nelle carceri di Assad fino ad un nuovo inizio, a Torino. Un ponte di sogni, paure e aspettative affrontato in sicurezza grazie ai corridoi umanitari.
Un’odissea familiare che raccoglie in sè i risvolti personali della crisi siriana, le difficoltà della condizione di profugo in Libano e l’inquietudine fra l’attaccamento alle proprie tradizioni e la scommessa di un futuro in Europa che inizia ad alta quota, con in tasca dei documenti.
I corridoi umanitari sono un progetto pilota che, per la prima volta in Europa, organizzato vie di accesso – legali e sicure – per i richiedenti asilo. Concepito e realizzato da Tavola valdese, Comunità di Sant’Egidio e Federazione italiana delle Chiese Evangeliche, il progetto- senza oneri per lo Stato, promuove una campagna di pressione per l’approvazione, a livello nazionale ed europeo, di una legislazione che protegga i diritti e la sicurezza dei richiedenti asilo affinchè non si vedano costretti ad affrontare- illegalmente- il mare o la rotta balcanica.

«Ho scelto proprio questa famiglia perché loro somigliano a noi, mi spiego: nessuno di noi pensa mai che queste persone che arrivano dalla Siria possano avere un vissuto simile al nostro, invece loro in Siria – prima della guerra – avevano una vita meravigliosa. Con loro non ho mai provato pietà ma sempre empatia. Queste persone potremmo essere noi». (Marta Santamato Cosentino)