PREPARATIVI PER STARE INSIEME PER UN PERIODO INDEFINITO DI TEMPO

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PREPARATIVI PER STARE INSIEME PER UN PERIODO INDEFINITO DI TEMPO
Felkészülés meghatározatlan ideig tartó együttlétre

un film di Lili Horváth
con Natasa Stork, Viktor Bodó, Benett Vilmányi
sceneggiatura: Lili Horvát ● fotografia: Róbert Maly
montaggio: Károly Szalai ● musiche: Gábor Keresztes
produzione: Poste Restante
distribuzione: Cineclub Internazionale Distribuzione
Ungheria, 2020 ● 95 minuti

v.o. ungherese con sottotitoli in italiano

2021 Dublin International Film Festival: miglior regista
2020 Warsaw International Film Festival: premio FIPRESCI
2020 Festival di Venezia – Giornate degli autori

tra atmosfere trasognate ed echi del cinema del Kieslowski più psicologico ed intimista, una storia d’amore atipica, ricca di livelli di ambiguità che conducono lo spettatore a confrontarsi con temi dal respiro universale. Un piccolo gioiello denso di sfumature che riconferma la vitalità della cinematografia ungherese di questi ultimi anni.

Marta, neurochirurga di 40 anni, ha un colpo di fulmine per un collega ungherese incontrato a un convegno. Decide di lasciare una promettente carriera da chirurga negli Stati Uniti e di trasferirsi nella natìa Budapest per iniziare una nuova vita con l’uomo che ama. Ma all’appuntamento fissato presso il Ponte della Lbertà, lui non si presenta. Marta inizia disperatamente a cercarlo e, quando finalmente lo trova, l’uomo afferma di non averla mai vista prima.

«Una donna, travolta dall’amore, si trasferisce lontano per iniziare una nuova vita. Al suo arrivo, l’uomo reagisce inaspettatamente, “Non ti conosco. Questa è la prima volta nella mia vita che ti vedo”. È un momento da brividi: non sappiamo se a dire la verità sia lui o lei. Quando ho pensato a questa scena, non sapevo ancora chi fossero i miei personaggi, ma da qui è iniziata a costruirsi l’idea del film. (…)  nel mio film volevo raccontare il ruolo decisivo che ha la nostra immaginazione quando ci innamoriamo di qualcuno. (…) Per antonomasia, l’ambiente medico e ospedaliero è in contrasto con la follia. Vediamo una donna che ha perso la testa e poi scopriamo che si tratta di una neurochirurga di fama mondiale in un ospedale statunitense. Quando durante la fase di scrittura ho iniziato a indagare sull’ambiente medico, mi sono aperte davanti varie possibilità narrative: il camice e la mascherina come elementi di camuffamento e di svelamento sotto i quali far apparire un elemento di identità del personaggio o l’atto quasi rituale di togliere e mettere il camice, erano in linea con le grandi domande del film: chi sono io? Chi è l’altro?» (Lili Horvàth)

«Pregevoli qualità di Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo sono una buona sceneggiatura (sempre della Horváth) in grado di gestire le ambiguità fino alla fine e una regia che riesce a mostrare naturalisticamente mantenendo sempre reticenza e vaghezza, indispensabili per il senso del film. Lavoro squisitamente autoriale, che ricorda le atmosfere di Christian Petzold e richiama alla mente anche Corpo e anima di Ildikó Enyedi, Preparativi… mette in gioco una serie stimolante di domande e il suo principale punto di forza è di tenerle sempre vive grazie a un intelligente uso dello spazio e del tempo, e a un’organizzazione della narrazione lineare quanto frammentata, capace di restituire la percezione spaesata della protagonista, una donna decisa e forte che, pertanto, tende a soverchiare la realtà con la propria immaginazione ponendosi così in una posizione di fragilità rispetto al mondo.» (Elisa Battistini, Quinlan.it)