Rimini

/ / Senza categoria

RIMINI

un film di Ulrich Seidl
con Micheal Thomas, Tessa Göttlicher, Hans-Michael Rehberg
sceneggiatura: Veronika Franz, Ulrich Seidl ● fotografia: Wolfgang Thaler
montaggio: Monika Willi ● musiche: Fritz Ostermayer, Herwig Zamernik
produzione: ARTE, Ulrich Seidl Film Produktion
distribuzione: Wanted Cinema
Germania, Austria, Francia, 2022 ● 114 minuti

v.o. tedesco, italiano con sottotitoli in italiano

2022, Festival di Berlino: in concorso

domenica 2 ottobre alle 21.30 doppio appuntamento:
LA RIVIERA A CONFRONTO
La Rimini di Ulrich Seidl e la Rimini del fotografo Marco Pesaresi
in sala i produttori Michela Fragomeni e Riccardo Caccia e la regista Elena Padovan
prima di Rimini sarà proiettato il cortometraggio 22B (14 minuti)

il maestro del cinema austriaco si affaccia sulle coste adriatiche invernali per dipingere un nuovo ritratto di umanità.

22B è un cortometraggio che racconta il progetto di documentario dal titolo Il granchio nudo, sul fotografo riminese Marco Pesaresi.

Il maturo cantante di canzonette pop, nome d’arte Richie Bravo, si divide tra Rimini, sua città adottiva, e la bassa Austria, suo luogo d’origine, dove il padre molto anziano risiede in una casa di riposo. Si guadagna da vivere cantando negli alberghi cittadini per le comitive di anziani d’Oltralpe che vi fanno tappa anche d’inverno. E per arrotondare appaga i desideri erotici di qualcuna delle attempate signore. L’equilibrio precario della sua vita viene minacciato dall’arrivo della figlia, abbandonata con la madre quando era ancora bambina. La ragazza, che vive tra roulottes ed edifici abbandonati insieme a una comitiva di profughi siriani, vuole da Richie denaro, tanto quanto le è dovuto da un padre che non si è mai preso carico del suo mantenimento. Richie vuole soddisfare la sua richiesta ma ha bisogno di tempo. Intanto si sforza di recuperare un rapporto affettivo con la figlia.

«I miei film comportano sempre processi di preparazione molto lunghi e lunghe esplorazioni delle location. Sapevo da tempo che volevo fare un film ambientato sull’Adriatico, nel paesaggio invernale, sulla costa – con le spiagge deserte, la nebbia e l’atmosfera gelida. E mi è piaciuta l’idea di girare lì con gli hotel che erano chiusi, i bar sulla spiaggia, i ristoranti, la città in bassa stagione. L’atmosfera era estremamente importante per me. Si prestava perfettamente alla storia di Richie Bravo. Le location sono sempre molto importanti per me e ispirano anche le mie scene. Da un lato, scrivo un a sceneggiatura che tenga conto dei luoghi e si basi su di essi. Ma ci sono altri luoghi, che potrei trovare occasionalmente quando sono sul posto, che mi danno l’ispirazione e idee per girare scene specifiche, ad esempio le discoteche degli hotel. Ci sono anche incidenti fortunati che possono accadere: c’era la neve a Rimini, qualcosa che non accadeva da decenni. E questo è stato un regalo a cui non potevo rinunciare: non avremmo fatto ballare Richie Bravo sulla neve sulla terrazza dell’hotel.» (Ulrich Seidl)

«Con Rimini Seidl mette in scena personaggi iperbolici che mostrano aspetti della loro sfera emotiva e sessuale, ma anche della sfera etica, con naturale crudezza. In una vertigine d’iper-realismo, il regista solleva il velo da un’umanità sordida ma sincera e genuina alla quale non si può addebitare nessuna colpa specifica o nessuna mancanza. L’ambiente umano viene sterilizzato da qualsiasi germe di giudizio morale rendendoci degli spettatori passivi e accondiscendenti, come assorti nella visione di una verità. La Rimini del film di Seidl non è la ridente e rutilante località balneare del nostro immaginario collettivo, ma una fredda teoria di alberghi vuoti che affacciano su un mare in tempesta e su spiagge innevate. Un paesaggio spesso avvolto da una nebbia luminosa che sfuma i contorni desaturando i colori. Unici punti di chiaroscuro a giacere in angoli e strade deserte come oggetti del paesaggio urbano, gruppi di uomini di colore che stanno semplicemente fermi, inerti.» (Filippo D’Antoni, Taxidrivers.it)