ROSA

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ROSA

un film di Katja Colja
con Lunetta Savino, Carlo Cavazza, Simonetta Solder,
Anita Kravos, Maurizio Fanin
sceneggiatura: Katja Colja, Elisa Amoruso, Tania Pedroni
fotografia: Michele Paradisi
montaggio: Filippo Maria Montemurro ● musiche:
produzione:  Minimum Fax Media, Casablanca, Pianeta Zero
in collaborazione con Rai Cinema
distribuzione: Altri Sguardi
Italia, Slovenia, 2019 ● 80 minuti

v.o. in italiano

venerdì 4 ottobre proiezione speciale alla presenza
della regista Katja Colja e della protagonista Lunetta Savino
modera l’incontro la giornalista Paola Jacobbi

l’opera prima di Katja Colja è il racconto intimo di un ritorno alla vita di una donna che dopo un enorme dolore riesce a trovare una nuova e miracolosa forza per prendersi cura di se stessa.

Rosa ha sessant’anni ed è sposata con Igor da quaranta. Lei è mingherlina, italiana, lui è imponente, sloveno: un matrimonio che è sopravvissuto a molte tempeste ma che, ormai, sembra essersi congelato. Il dolore incolmabile per la scomparsa della figlia più giovane, Maja, ha portato Rosa e Igor ad erigere confini invalicabili, oltre i quali ciascuno di loro vive la propria sofferenza in solitudine.
A casa gli spazi sono rigorosamente limitati, l’unica eccezione è quando arrivano gli ospiti, in modo da dare un’illusione di serenità. Ma ogni volta che rimangono soli, ognuno si rifugia nel proprio angolo, al riparo dagli sguardi, dai pensieri e dalle emozioni dell’altro. Igor trascorre il suo tempo sulla barca a vela di Maja, come per mantenere vivo qualcosa che non esiste più, ma è difficile lasciarsi andare. Rosa invece si è avvolta nel muto dolore tra le mura della loro casa e nella tomba di Maja nel cimitero, dove sta costruendo una cappella per le sue ceneri. Ma la vita sorprende e lo fa in modi più inaspettati e l’amore vince oltre e al di là di tutto.

«Quando una donna perde il marito è vedova, ma se perde un figlio che cos’è?  Non esiste una parola per definirla ed è proprio questa la domanda che mi ha guidato nel raccontare la mia storia.  La morte di un figlio lacera profondamente ciò che siamo o ciò che crediamo di essere. Il dolore si appropria di tutto e distrugge tutto ciò che è in noi ma anche ciò che è intorno a noi. Si cade in un baratro dal quale è difficile ma possibile uscire. E così accade alla mia Rosa. C’è sempre un confine sottile tra la morte e la vita, tra il corpo e la mente, tra l’essere e il non essere, tra amarsi e amare. Il mio desiderio è sempre stato quello di andare oltre questo confine, di superarlo e viverlo nelle sue immense e innumerevoli sfaccettature. Questo è stato il confine che ho esplorato e cercato di raccontare nel mio film attraverso le parole non dette, le attese, la distanza tra i corpi di lei e di lui che, nonostante le piccole e grandi differenze, si sono sempre amati».» (Katja Colja)

«Rosa è il racconto di un ritorno alla vita, e non deve spaventare la mestizia delle prime scene, perché seguiranno sorprese: la prima riguarda una parrucchiera e il suo punto vendita segreto di sex toys per risvegliare la sessualità delle donne over -anta. Un gruppo demografico raramente raccontato al cinema, se non in forma di commedia (per non dire di farsa) e invece qui ritratto nel suo disincantato pieno di humor, nelle sue ingenuità e nei suoi desideri nascosti ma non sopiti. Attraverso di loro e in particolare attraverso Rosa, Colja racconta una sensualità femminile senza età, capace di attirare a sé come un magnete chi vorrà accorgersene. La regista filma il corpo adulto della sua protagonista senza falsi pudori, con grande rispetto e una mancanza totale di condiscendenza, e quel corpo e il viso intenso di Lunetta Savino sono la tavolozza su cui dipinge il racconto.» (Paola Casella, mymovies.it)