Scherza con i fanti

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SCHERZA CON I FANTI

un film di Gianfranco Pannone e Ambrogio Sparagna
sceneggiatura: Gianfranco Pannone, Ambrogio Sparagna ● fotografia: Niccolò Palomba
montaggio: Angelo Musciagna ● musiche: Ambrogio Sparagna
produzione: Istituto Luce Cinecittà
distribuzione: Istituto Luce Cinecittà
Italia, 2019 ● 73 minuti

v.o. in italiano

2019, Mostra del cinema di Venezia: Premio SIAE per il Talento Creativo
Festival del Cinema Italiano di Madrid: Miglior Documentario

mercoledì 22 gennaio: ospite in sala il co-regista Ambrogio Sparagna

La guerra, la melodia, la fratellanza, la pietas: da Catania all’Etiopia un excursus curioso e prezioso che restituisce con originalità il dramma eterno dei conflitti di tutti i tempi.

Italiani brava gente? Discutibile. Ma certo il nostro non è mai stato realmente un popolo guerriero, anche perché la millenaria storia del Paese ha visto fin troppe guerre, violenze, pestilenze per potersi affidare al solo amor patrio.
Partendo da questa particolare condizione storica, Scherza con i fanti vuol essere sia un viaggio tragicomico nella recente storia d’Italia sia un universale inno alla pace, ma soprattutto si propone con un percorso lungo più di cent’anni che prova a scandagliare il difficile e anche sofferto e ironico rapporto del popolo con il mondo militare e più in generale con il potere, in cui agisce fortemente una pietas di matrice cristiana. Tutto questo attraverso i canti popolari e quattro diari di guerra.

«Canti popolari e diari di guerra per raccontare, non senza umorismo, il sofferto rapporto del popolo italiano con il mondo militare e più ampiamente con il potere. Questo ci eravamo prefissati due anni fa, senza dimenticare l’idea di un più universale inno alla pace, convinti che le drammatiche e assai spesso sanguinose vicende italiane, avvenute lungo due millenni, possano finanche rappresentare un monito per tutti, pensando ai conflitti assai complessi di questo frangente storico. Sì, l’Italia ha da insegnare molto al mondo in questo senso. Lo dicono i suoi canti popolari, dove spesso, esclusa la scellerata parabola del fascismo, piuttosto che l’esaltazione dell’andare in guerra, viene trasmesso il senso dell’allontanamento dai propri cari e la quasi certezza che si diventerà carne da macello. » (Gianfranco Pannone e Ambrogio Sparagna)

«il lavoro di Pannone ha una grana raffinata, molto coraggiosa che ribalta, invece, con rara ed elegante dialettica, il sempre superficiale tema del militarismo, del soldato buono e degli “Italiani brava gente”. Scherza con i fanti, che chiude il dittico iniziato con Lascia stare i santi, vive di un’ironia sottile, continua e capace di costituire un filo quasi invisibile di tracce di una umanità italiana così difficile da scorgere. Sono questi i caratteri del lavoro di Pannone e Sparagna e si tratta di temi forti che la scrittura sa sviluppare con buona pace delle impressioni e delle considerazioni che possano portare a reazioni del tutto opposte rispetto a quelle immaginate degli autori. Il coraggio sta tutto nell’avere accettato la sfida e nell’avere realizzato un film che spinge sull’acceleratore di una sommessa che è sintomo di una consolidata autorialità.» (Tonino De Pace, Sentieri Selvaggi)