Scuola in mezzo al mare

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SCUOLA IN MEZZO AL MARE

un film di Gaia Russo Frattasi
con Carolina Barnao e la comunità di Stromboli
sceneggiatura: Gaia Russo Frattasi ● fotografia: Sabina Bologna
montaggio: Andrea Di Fede ● musiche: Davide Liuni
produzione:  Moby Film
distribuzione: Apapaja
Italia, 2018 ● 75 minuti

v.o. in italiano

2019, Doc in Tour
2018, Visioni Italiane: Selezione Ufficiale ● Sciacca Film Fest: Fuori Concorso

mercoledì 6 marzo ospiti in sala la regista Gaia Russo Frattasi,
Sabina Bologna (DOP) e Michele Mozzati

Dopo l’esperienza maturata con De Seta, Olmi e Diritti Gaia Russo Frattasi si immerge nel quotidiano di Stromboli e porta al cinema la battaglia dell’associazione Scuola In Mezzo Al Mare. Il progetto, avviato nel 2011 da un gruppo di volontari, punta a creare una rete di solidarietà sociale per l’educazione e la formazione delle giovani generazioni in un territorio spesso isolato dal maltempo e in cui mancano insegnanti residenti.

Il territorio di Stromboli è unico: il vulcano erutta più di venti volte al giorno e gli abitanti lo chiamano rispettosamente “Iddu”, “Lui”. A dispetto della paradisiaca facciata estiva, ogni inverno la comunità ingaggia la sua lotta con il maltempo e gli abitanti sperimentano solitudine ed isolamento. La scuola rimane spesso chiusa. Carolina Barnao ha riunito i genitori nell’ Associazione Scuola in mezzo al mare per fornire risposte ai problemi di discontinuità educativa sull’isola. La comunità si è auto-organizzata con lezioni non convenzionali e tenta di vincere un bando per la didattica a distanza. La posta in palio è lo spopolamento dell’isola stessa.

«Sono arrivata a Stromboli la prima volta come turista e me ne sono innamorata; nel tempo ho fatto amicizia e condiviso emozioni con gli abitanti. Ad un certo punto incontrai il mercatino di Carolina: vendeva manufatti dei bambini per comprare una parabola internet ed attivare la didattica a distanza. Ho appreso da Olmi la “Postazione per la Memoria”, un metodo di ripresa che mira a restituire la poesia della vita nel suo farsi quotidiano; sono stata assistente di De Seta, che girò a Stromboli di “Isole di fuoco”; ho lavorato con Diritti in Valle Maira e vi ho poi realizzato un documentario su una ragazzina del posto, alle soglie del suo esame di terza media. Ecco perchè questa storia risuonava in me. Ha ancora senso l’istruzione tradizionale, così come la conosciamo, con scuole, banchi e maestri presenti sul posto? È possibile tramandare attraverso l’educazione i valori dell’età classica, ancora vivi nelle piccole comunità, o essi sono inesorabilmente destinati a dissolversi? L’auto-organizzazione delle comunità può supplire alle carenze istituzionali? In palio c’è lo spopolamento di tutti i territori periferici che costituiscono la nostra diversità culturale» (Gaia Russo Frattasi)

«Tutto è sospeso tra quel “forse domani arrivano le maestre” (da Lipari, presso il cui istituto i bambini sono formalmente iscritti) sospirato da una madre di fronte al maltempo e il “devono venire da fuori ad iscriversi!” che manifesta l’orgogliosa consapevolezza di una faticosa ed importante impresa titanica. Il documentario nasce proprio da questa esperienza: Gaia Russo Frattasi (…), con l’empatica curiosità di una narratrice umanista, si lascia affascinare da immagini incisive (…), sa trasmettere il fatalismo di coloro che sono cresciuti lontano dalle città e che resistono in nome di una non sterile adesione al territorio. Anche chi decide di andare via non lo fa a cuor leggero: la scelta è tra la sicurezza di un futuro ordinario e precario e il progetto di uno alternativo e pionieristico. E un programma formativo che, peraltro, non dimentica di trasmettere i saperi della tradizione e dare la giusta attenzione al cinema attraverso – ovviamente – Roberto Rossellini.» (Lorenzo Ciofani, cinefiliaritrovata.it)