7 uomini a mollo

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7 UOMINI A MOLLO ● LE GRAND BAIN

un film di Gilles Lellouche
con Mathieu Amalric, Guillaume Canet, Benoît Poelvoorde, Jean-Hugues Anglade,
sceneggiatura: Ahmed Hamidi, Julien Lambroschini, Gilles Lellouche ● fotografia: Laurent Tangy
montaggio: Simon Jacquet ● musiche: Jon Brion ● costumi: Elise Bouquet, Reem Kuzayli
scenografia: Florian Sanson
produzione: Studio Canal
distribuzione: Eagle Pictures
Francia, 2018 ● 122 minuti

v.o. francese con sottotitoli in italiano

Prix Louis Delluc 2018, nomination per il miglior film

Al suo debutto in solitaria dietro la macchina da presa, Gilles Lellouche regala una commedia toccante e di sorprendente vitalità, dove un team di attori in stato di grazia e una sceneggiatura abile offrono un sano antidoto contro le angosce del quotidiano.

Un gruppo di quarantenni nel pieno di una crisi di mezza età decide di formare la prima squadra di nuoto sincronizzato maschile della piscina che frequentano. Affrontando lo scetticismo e la vergogna di amici e familiari, allenati da una campionessa ormai tramontata e alla ricerca di conferme, il gruppo si imbarca in un’avventura fuori dal comune per riscoprire un po’ della propria autostima e imparare molto su se stessi e sugli altri.

«Ci sono voluti 5 anni per completare questo film e per riuscire ad esaminare quella stanchezza – o, più che altro, quella latente depressione – che stavo iniziando a notare in molte persone della mia generazione, o più in generale in Francia. In questa gara di individualismo nella quale siamo intrappolati nonostante la nostra volontà ci scordiamo di cosa siano la collettività, la passione, l’apprezzamento, lo sforzo. (…) È un film unico nel suo genere, che racconta quel sentimento da “condivisione di gruppo” che mi aveva molto colpito mentre frequentavo gli incontri degli alcolisti anonimi per preparare la mia parte nella serie di Jaques Maillot “Une Singe sur le Dos”, nella quale interpretavo, appunto, un alcolista. Ero strabiliato dal calore, dal dialogo e dal supporto che puoi trovare in questi gruppi, insieme ad una totale mancanza di giudizi.» (Gilles Lellouche)

«Personaggi identificati con rapidità e leggerezza in una sintesi prodigiosa. I ritratti rivelano una sensibilità di scrittura ma soprattutto un’indulgenza e una comprensione che nascono dall’essere compagni di vita affiatati e fedeli. (…) Vicino col cuore a Rock’n Roll, storia di un attore quarantenne che prende coscienza della caducità della sua gloria, Le Grand Bain si avvale di un cast memorabile, un bacino di possibilità comiche che donano una base solida a questa commedia in apnea. Gilles Lellouche regola il suo film come un balletto e vince l’oro.» (Marzia Gandolfi, Mymovies.it)